LA STAGIONE BREVE DELLA MUSICA GARAGE- PSICHEDELICA.
Il contributo di Radio KYA fu dunque determinante per la diffusione della nascente musica psichedelica o acida. Nella California del 1963, da sempre terra di frontiera molto frenetica in campo culturale (nasce qui la Beat Generation di Lawrence Ferlinghetti, Allen Ginzberg, Gregory Corso, etc. e la dimensione psichedelica, figlia di quella cultura, investe oltre alla musica anche il cinema, l’arte e la letteratura) si provano gli effetti devastanti derivanti dalla assunzione di nuove droghe (LSD, anfetamina e mescalina su tutte), con un consumo sempre più massiccio da parte di una generazione molto recettiva ma in realtà fragile ed esposta a tanti rischi.
L’assunzione sfrenata di sostanze allucinogene, che “apriva i confini della mente verso spazi fantasiosi”, contribuì anche allo sviluppo della musica rock, se guardiamo l'aspetto in termini di risultati. La musica rock, che aveva ancora in circolo i primi rudimenti del Rock 'n Roll, si trovò di colpo a sperimentare una nuova fase della propria esistenza partendo proprio dalle droghe. Il triennio 1965–1967 è generalmente considerato il periodo più fecondo, in termini di evoluzione, della radice rock. La qualità della musica prodotta in quell'arco di tempo non verrà più eguagliata a tutto oggi.
L' LSD era un derivato chimico dell'acido lisergico la cui formula fu scoperto e prodotto per la prima volta nel lontano 1943 in un laboratorio svizzero della Sandoz dal dottor Albert Hoffman (scomparso ultracentenario nel 2008), il cui scopo iniziale fu militare, che aveva il potere di incidere sul morale dei soldati in guerra alterando il loro stato psichico. Vent'anni dopo avrà invece uno scopo molto diverso: creare suggestioni mentali alterate, stati allucinogeni utili per la propria creatività. Il consumo produceva contenuti visionari in totale stato di incoscienza durante le fasi di esecuzioni delle loro jam, eseguite liberamente in uno stato sospensione, di trance mentale evidente, a volte suonate anche con strumenti esotici (i Kaleidoscope) o per mezzo di riti collettivi (i cosiddetti Acid Trips), con risultati non sempre all'altezza delle aspettative.
Il consumo spietato di droghe leggere (ma subito dopo anche di droghe pesanti come la cocaina e l'eroina) fu devastante per quella generazione che, se da un lato ne subì il fascino dall'altra dovette prendere atto della propria dipendenza, e molti purtroppo a causa della droga, direttamente o indirettamente, lasciarono questo mondo in maniera drammatica (si pensi a Jimi Hendrix, Janis Joplin, etc.). E' l'aspetto tragico della vicenda, il prezzo che la generazione di Woodstock pagò per la propria libertà.
2.
Un titolo fondamentale da consigliare per avere una buona idea del movimento
In Inghilterra l'approccio alla psichedelia fu differente rispetto a quella americana, più morbido, poetico, sognante, come d'altra parte fu differente da tutte le altre realtà europee, sud americane e orientali (Giappone e Sud Corea). Ciascuna nazione, seppure con poche sfumature, ebbe la sua personale stagione.
Il maggior gruppo psichedelico inglese furono I Pink Floyd formato da Syd Barrett nel 1967 in piena era Swingin' London, la creativa stagione londinese che produsse molti eventi legati alla psichedelia nascente (Famoso il "The 14th Hour Technicolor Dream" consumato nel 1967 all'Hotel Palace di Londra). Seguirono i Beatles di Sgt. Pepper's, i Tomorrow, i John's Children, i Blossom Toes, gli “altri” Kaleidoscope, I Traffic di Mr. Fantasy, I primi Soft Machine e tra I cantautori è d'obbligo citare il nome di Donovan di Yellow Mellow, l'eterno menestrello; poi gli Animals di Eric Burdon in trasferta in California, I Blossom Toes, I Creation e Twink, che fu uno dei protagonisti della scena, autentico beatnick, e tanti ancora (per maggiori notizie consultare il volume "All'ombra di Sgt. Pepper_ Storia della musica psichedelica inglese di Federico Ferrari (Coniglio editore, Roma 2008).
In Italia il concetto psichedelico fu accolto con leggerezza, quasi si trattasse di una nuova moda, morbida e innocua, e la portarono qui buona parte di quelle formazioni provenienti dall'Inghilterra che invasero la nostra penisola a fiotti nella metà dei sessanta: I Rokes, Motowns, Sorrows, Primitives, etc. influenzando anche alcuni gruppi italiani tipo Equipe 84 e Le Orme (per il Garage italiano è disponibile l'album o il CD - con più brani - di produzione americana dal titolo "Beat italiano"_ Get Hip Rec. USA 1997 che allinea 26 bands tricolore sconosciute ai più tra le più fedeli allo spirito garage-psichedelico) che ottennero pure un certo successo, seguendo però una andatura pop leggera senza lasciare quasi nulla sul terreno di importante, a parte il leggendario album delle Stelle di Mario Schifani (1967) “Dedicata a ...”, e qualche tentativo mal riuscito di imitare una scena che ha davvero cambiato I destini della musica rock.
LUIGI CIAVARELLA
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