Post

Visualizzazione dei post da 2022

LE PIETRE MILIARI DEL ROCK: "LIVE AT FILLMORE EAST 1970" DEI TEN YEARS AFTER DI ALVIN LEE.

Immagine
  Alvin Lee (1944 - 2013) TEN YEARS AFTER Live At Fillmore East 1970 Chrysalis Record (2001) di Antonio Del Mastro A ppartenenti alla stagione d’oro del rock-blues inglese e attivi dal 1965 al 1973, i TYA se li sono dimenticati praticamente tutti. Molto conosciuti all’epoca grazie agli innumerevoli concerti svolti negli States ma soprattutto con la partecipazione al Festival di Woodstock del 1969, dove con il brano “ I’m Going Home ” incantarono e ipnotizzarono il pubblico attonito. Alvin Lee e la sua mitica Gibson ES-335 rosso ciliegia, soprannominata da lui stesso “Big Red”, con gli altri componenti della band, il bassista Leo Lyons , l’organista Chick Churchill ed il percussionista Ric Lee , registrano uno degli album live più belli del gruppo (assieme all’altro capolavoro “ Undead ” del 1968) suonando al “ Fillmore East ” nel 1970. Esibizione questa in cui ai TYA piace dilungarsi e suonare in libera jam , un po' alla californiana , mostrandosi sicuramente più esperti e sic

L'ESORDIO SULLA DISTANZA DEGLI EXPIATORIA CON "SHADOWS"

Immagine
    Con una copertina che non lascia dubbi sulla natura del loro suono (scatto cimiteriale di Luca Pucci, foto sotto) , gli EXPIATORIA di Genova pubblicano per la Black Widow, la nota etichetta d'indirizzo metal/Prog di Genova, il loro primo album dal titolo " Shadows ". Un album dalle potenzialità apocalittiche. La formazione, nonostante sia presente sulla scena sin dal 1987, vi approda soltanto adesso alla produzione/realizzazione di un album.  Il suono dell'opera (uscito sia in CD che in vinile agli inizi di novembre) è dominato da quelle sonorità tipiche del Doom, con venature Progressive/Dark (che trae origini storiche dai Black Sabbath e aggiornato dai Candlemass nei primi anni ottanta); un suono lento, potente e cadenzato, ma ricco di intrecci strumentali e vocali che lo rendono forte e suggestivo sotto molti aspetti. Un esordio rassicurante che ci lascia oltremodo stupefatti sia per gli incredibili intrecci sonori che produce tanto per il fascino ipn

LE PIETRE MILIARI : "LIVING THE BLUES" DEI CANNED HEAT (1968)

Immagine
  di Antonio Del Mastro Un venditore/collezionista di dischi con la passione del Blues ed un intellettuale polistrumentista dotato di un favoloso falsetto. Il primo,  Bob Hite  soprannominato “l’Orso” per la mole fisica e ed il secondo,  Alan Wilson  detto “il Gufo Cieco” per la sua grave miopia, si incontrano nel lontano 1965 ed assieme ad una prima effimera formazione suonano nei locali californiani dell’epoca. Successivamente si uniscono il bassista e futuro session player  Larry Taylor , il solido chitarrista  Henry Vestine  ed il batterista messicano  Adolfo  “ Fito” De La Para , dando vita a questo supergruppo di Rock Blues con passione viscerale per il Boogie (famosa la collaborazione con il loro idolo  John Lee Hooker  da cui ne usci l’ottimo album  Hooker’N’Heat ) e un sound psichedelico quasi d’obbligo per quel periodo. Con questa formazione incisero dal ‘67 al ‘70 ben sette album divenendo una della band più rappresentative del Rock fino alla morte per suicidio del giovane

DECEDUTO ALDO PIRRO, STORICO BATTERISTA DEI FLY.

Immagine
I FLY,  ultima edizione, Aldo Pirro , prima da sinistra. Deceduto ieri Aldo Pirro storico batterista dei Fly, la formazione pop-rock costituitasi a San Marco in Lamis agli inizi degli anni ottanta ad opera di Paolo Pinto. Aveva 59 anni. Dei Fly (Volo) le più belle e gratificanti notizie ricevute, se si escludono quelle formali avute da Antonio   Mastromauro , (voce e fiati del gruppo) - anch'egli figura storica del complesso -, per quando ha riguardato la stesura del calendario dedicato a Paolo Pinto l'anno scorso, e qualche altra di contorno fornita da Leonardo Pignatelli , limitata però ai primi periodi, (che fu primo cantante), per tutto il resto fu Paolo Pinto di tanto in tanto, quando ci incontravamo, a darmi qualche notizia in più del complesso. Devo dire che Paolo ne parlava sempre in maniera esaltante lodando uno ad uno i vari componenti. Pippo Cofano , i fratelli Mastromauro, ( Antonio e Luciano ) le ragazze che si erano succedute al canto e sopratutto lui, Aldo Pirr

VIDEO DI PEPPINO COCO DEDICATO A JOSEPH TUSIANI.

Immagine
Brano tratto dal CD "La Padula" di Peppino Coco, musica e arrangiamenti di Claudio Corradini. (2016); Lirica tratta da "Lu Ponte de Sòla" di Joseph Tusiani (Edizioni I Quaderni del Sud San Marco in Lamis, 2001) "COM' EVA BBELLA LA SERA" "Com'èva bbella la sera, quanne n'addore de la menta sfuceva pe' ttutte li vanne e ddi pasture magnavene rucula e tanne. Com'èva docia la notte, quanne a luce delli stelle a jòmmene a ccose jettava lu bbanne, nu bbanne de pace e' vòschera e vadda, peì ffigghie e tataranne!" ( JOSEPH TUSIANI) Trad. "Com'era bella la sera, quando un odore di menta trapelava da tutte le parti e quei pastori mangiavano rucola e talli di zucca! Com'era dolce la notte, quando la luce delle stelle a uomini e cose portava il bando, un bando di pace per boschi e vallata, per figli e nonni!" (Traduzione di  Anna Siani )

UN NUOVO CAPOLAVORO LISERGICO PER I BLACK ANGELS.

Immagine
  Con “Wilderness Of Mirrors” il gruppo texano ci offre un altro ventaglio di buone vibrazioni Raggiunta con “Death Song”, (2017) una certa notorietà dovuta ad una quasi ventennale militanza nel campo della musica psichedelica, i texani Black Angels di Christian Bland ( chitarra e voce) e Alex Maas (Bass, sint, etc.) pubblicano, a distanza di cinque anni dal precedente, il seguito di quel capolavoro, considerato all'epoca l'apice del suono della band di Austin. Dopo tanto tempo il gruppo sforna un altro capolavoro dal titolo “ Wilderness Of Mirrors”, accentuando ulteriormente la loro già fertile vena psichedelica su un terreno già saturo di buone vibrazioni. La loro musica si ispira a quel mondo appartenuto ai mitici 13 th Floor Elevators, leggendaria formazione di Austin dei sessanta guidata allora da quel “pazzoide" di Roky Erickson , un personaggio molto stravagante. Trip psichedelici tra i più allucinanti mai sentiti prima, con livelli percettivi molto acidi,

PIETRE MILIARI DEL ROCK: OCTOPUS DEI GENTLE GIANT.

Immagine
Gentle Giant “Octopus”, 1972 (Vertigo) Rock progressivo di   Antonio Del Mastro Polistrumentisti e dotati di notevole tecnica, i Gentle Giant sono una di quelle band che un ascoltatore maturo deve avere nella propria collezione. La loro musica è strumentalmente complessa e abbraccia molti generi tra cui Jazz, Folk, Classica con evidenti sfumature medievali e barocche. L’ascoltatore medio non apprezzerebbe affatto la genialità dei tre fratelli Shulman ed il significativo utilizzo del contrappunto. Sempre polifonici, a causa della complessità delle armonie e degli improvvisi cambi degli accordi, la loro musica può sembrare “strana” per un orecchio non allenato. Difficile scegliere quale album sia il migliore ma credo che Octopus rappresenti meglio l’anima della band. Composto da 8 brani dalla durata media di 4 minuti, rispetto a mostri sacri quali Yes , Jethro Tull e Genesis , hanno preferito non espandersi in lunghe suite ma concentrarsi in suoni più personali e complessi. S

LE PIETRE MILIARI DEL ROCK: JUST ONE NIGHT DI ERIC CLAPTON

Immagine
Eric Clapton “Just one night”, 1980 (RSO) Blues/Rock di A ntonio Del Mastro L’album “Just One Night” segna il ritorno del mitico chitarrista dopo un periodo di crisi personale (resterà segnato dalla morte di Jimi Hendrix e successivamente da quella di Duane Allman). Registrato al Budokan Theatre di Tokyio nel dicembre del ‘79 e pubblicato a novembre dell’anno seguente il concerto venne inciso su un doppio vinile e sei anni dopo remasterizzato su doppio CD. La vena artistica di slowhand (“manolenta”) viene fuori con il massimo della forma dopo i problemi avuti con la droga che lo avevano afflitto. Considerato e accettato dalla comunità afroamericana come l’unico vero bluesman bianco di tutti i tempi, dimostra con questo album di passare con semplicità dal pop al rock, dal boogie al blues, grazie al suo tocco chitarristico unico ed inconfondibile (ditemi quanti chitarristi riuscireste a riconoscere tra tanti…Hendrix? Beck? Page? Vaughan? Clapton è anche uno di questi). Nel disco t

QUEL PROGRESSIVO ITALIANO CHE NON TRAMONTA MAI.

Immagine
S i ritorna sempre sul luogo del delitto a volte per interrogarsi sul passato, altre volte per capire cosa è stato e come sarebbe stata diversa la nostra percezione della musica se avessimo capito per tempo il valore di quel momento. Parlo ovviamente della cosiddetta musica progressiva italiana  che comincia a svilupparsi   a partire dal 1970 per proseguire poi la sua corsa per quasi tutto il decennio, cospargendo l'italico suolo di Opere musicali forse in quantità superiore ai bisogni d'ascolto ma sufficiente per capire il fenomeno in tutta la sua vastità (e complessità) di genere. Non mi sorprende il fatto che, nel riascolto di quelle Opere, oggi io avverta un inevitabile e, per certi versi, senso di stanchezza derivante forse dalla polvere del tempo depositata su quei dischi. Al limite qualche sussulto lo si prova pure ma soltanto verso quella musica con cui abbiamo avuto una maggiore confidenza. Ma per il resto quel mondo lo si percepisce lontano, diventato persino obs

IL RITORNO DI BORGOROCK TRA MURALES, DISCHI E SUONI ROCK.

Immagine
L'evento rock è stato organizzato dalla Associazione BORGOROCK e curato da Michele De Lullo .   Dopo due anni d'assenza BorgoRock , l'evento rock più popolare della provincia, quest'anno è tornato ad occupare la consueta piazza degli Artisti di Borgo Celano, dopo un'assenza dovuta al Covid, per dare continuità ad una tradizione, ormai consolidata, che lo vede tutti gli anni di questi tempi impegnato ad allestire un programma, diviso tra siparietti culturali e musica rock dal vivo, che ha sempre incontrato i favori della gente. Quest'anno non ha fatto eccezione. L'evento si è svolto ieri sera e si è protratto sino a notte. Quest'anno abbiamo assistito alla realizzazione di un murales disegnato sulla parete bianca sotto i portici della piazzetta, ad opera di Margherita Villani , artista tra le più creative che abbiamo nel nostro paese in questo campo, ieri in tandem con un amico; poi, a fianco è stata allestita una “Esposizione di copertine dischi

FINALMENTE TORNA BORGOROCK ! ! !

Immagine
  l'11 Agosto in piazzale degli artisti a Borgo Celano (FG). Dopo due anni di stop forzato abbiamo voglia di farci sentire con ancora più forza! Abbiamo urgenza di esprimerci, di condividere le belle cose, di conoscere nuove persone, di ballare insieme la musica più figa che c’è! Il luogo è sempre lo stesso : Borgo Celano , pieno Gargano. Anche quest’anno abbiamo tanta carne al fuoco e non parliamo soltanto di musica dal vivo, che sarà esplosiva come sempre. Ci saranno infatti un wall painting (murales dipinto dal vivo su una parete della piazza), un’esposizione di vinili legati da un tema purtroppo ancora cocente, come la guerra (quasi una preghiera laica, la nostra), un fumettista bravissimo, che siamo certi apprezzerete tanto, un banchetto di vendita cd e vinili, che quello ci vuole sempre e il mega pallone luminoso di "Rock no war"! Ecco i nomi: Margherita Villani (murales) Luigi Ciavarella (esposizione vinili) Vincenzo Bizzarri (fumetti) Al Discobol