ANCHE POESIE DI JOSEPH TUSIANI NELL'ULTIMO ALBUM "APULIA WAY" DEGLI AUDIOFOLK.
La formazione, guidata da Leonardo Giagnorio, rappresenta una realtà significativa nel nostro
amato Gargano, nel cui solco ben si inserisce, con musica e testi vernacolari, che, pur
conservando quel sapore antico tipico della tradizione, rilanciano la canzone
popolare su nuove basi decisamente molto più contemporanee e attrattive.
La compilation è introdotta dal brano "Joré" firmato da Giagnorio, (terra nata da lu mare, terra antica, terra dura) che chiarisce subito il suo legame con la terra natia, poi prosegue con "Franne e stelle" con testo di Joseph Tusiani che possiede un suono brioso come il successivo "Che ce dice pe su munne", due delle poesie più iconiche dello scrittore italo-americano, che con ironia e una certa irriverenza racconta verità di paese.
Altri brani da "Nenna mia", "La vulpucedda",
"Apulia Way", quest'ultimo che da il titolo all'album, è un invito al
ballo con una scrittura melodica molto bella e armoniosa.
"Bella figliola" è una pizzica cantata a due
voci con Catia Palermo (la cui voce è presente anche nel brano "Quanne so bbelle li
denare") mentre con "Mezeiurne" tornano le parole di Joseph
Tusiani ma questa volta con tono struggente (quanta vote mi ricorde dda muntagna), straripante di nostalgia (sule sule pe' sta vadda); segue
"Sirena de 'llu mare" di Leonardo Giagnorio eseguito con un
arrangiamento molto elaborato e una interpretazione emotivamente molto
personale che dà la misura della bravura non soltanto dell'autore ma della
formazione intera.
Le ultime quattro canzone, tre delle quali con poesie di
Joseph, proseguono lungo un perimetro che si discosta di poco dal resto anche
se bisogna sottolineare l'ultima traccia "Terra bella terra mia",
tratta anche questa dal Tusiani più incline al rimpianto (Quistu vine iè trascente/tegne sule nu bicchiere) che ha già avuto in
passato, grazie a Peppino Coco, un'altra
diversa versione (presente del CD La Padula, 2016).
La canzone popolar/tradizionale garganica da un po' di decenni in qua ha mutato le sue caratteristiche fondanti. E' ormai lontano il sogno dei Cantori di Carpino come di quei gruppi di Monte Sant'Angelo legati a quelle stesse esperienze (prodotte da Franco Nasuti attraverso le formazioni da lui create), oggi la musica popolare garganica si nutre si del linguaggio dialettale legato alle radici ma produce le sue composizioni con piglio cantautorale (cito ad esempio i Terranima, i Sud Folk e anche i nostri Festa Farina e Folk), ed è un bene, e questo magnifico lavoro degli Audiofolk non fa eccezione.
LUIGI CIAVARELLA
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