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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

SANDY DENNY, EROINA DEL FOLK ROCK INGLESE DEI SETTANTA.

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F u una delle grandi interprete del folk rock inglese e musa dei Fairport Convention scomparsa nel 1978 Sandy Denny (1947 - 1978) Pubblicato nel lontano 2004, il box di Sandy Denny (dal titolo A Boxful Of Treasures, Fledg'ling Rec. UK)  rappresenta la summa artistica di questa grande interprete del folk rock britannico, scomparsa prematuramente nel 1978 in seguito ai postumi di un incidente domestico. Sono cinque i compact che tracciano, direi un maniera esauriente, uno dei percorsi musicali tra i più importanti ed emozionanti della fertile stagione del folk rock inglese.  Inventata  dai Fairport Convention , la formazione in cui Sandy Denny ebbe un ruolo preminente durante il periodo considerato più creativo della formazione inglese, (ma i prodromi bisogna cercarli tra Alex Campbell e i Strawbs di Dave Cousins) il genere trovò proprio nei primi tre album (tutti pubblicati nel 1969) la sua consacrazione ideale, dettando nuove regole all'interno del processo evolu

SOTT’ ACQUA E SOTTA VENTE … ECCO LA STREGA DI BENEVENTO.

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T ra streghe, apparizioni inspiegabili e uomini-lupo alcuni luoghi comuni del nostro passato che durano a scomparire. Ricordo di aver sempre subito un certo fascino, sin da piccolo, dai racconti fantastici che mia nonna paterna mi narrava,  solitamente intorno al braciere ardente durante le fredde serate d’inverno. La rigidità della stagione e l’approssimarsi delle festività natalizie erano questi i momenti ideali in cui la tradizione del racconto, liberando le sue smisurate fantasie, prendeva forma e vigore. Infarcito solitamente di contenuti visionari, divisi tra mistero, paura, fantasia e soprannaturale, la narrazione diventava il collante che ricostruiva un legame familiare intorno al quale nascevano storie. Questi tre elementi erano fondamentali per l'essenza stessa del racconto, senza i quali la storia perdeva interesse. Già dal giorno dopo la festività dell’Immacolata il profumo del mistero inebriando l'aria anticipava un lungo periodo in cui complice il freddo (e le abb

UN CALENDARIO PER RACCONTARE IL BEL CANTO DEL PAESE.

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L’idea di un calendario che si ponesse l’ obiettivo di illustrare i profili di alcuni cantanti di San Marco in Lamis ci pensavo già da qualche anno. Lo spunto decisivo mi è tornato in mente l’anno scorso quando una farmacia del posto celebrò, attraverso una sequenza illustrata di istantanee d’epoca, alcune frammenti importanti del nostro paese. L’idea, a mio avviso, andava incoraggiata e, soprattutto, estesa ad altri settori niente affatto secondari per fornire una conoscenza più profonda della nostra storia. I temi sul tappeto per questo genere di ricorrenze erano tanti ma a me interessava soltanto uno: far conoscere quei cantanti, cantautori e musicisti che sono riusciti a lasciare una traccia profonda del loro passaggio in questo microcosmo. Il progetto fu concordato con il dr. Ciro Nardella della Farmacia omonima. Da una prima ricognizione individuai in sei figure le personalità imprescindibili da dare un volto, tra quelli che purtroppo, in gran maggioranza, non sono più tr

VA IN SCENA LA PAROLA DIALETTALE.

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Due eventi culturale consecutivi pongono al centro dell’attenzione il nostro dialetto. Tra parole e musica. Vanno in scena, nei giorni del 3 e del 4 gennaio prossimi, due eventi cultural/musicale di grande spessore. Il primo, presso l’auditorium della Biblioteca Comunale che rivolge al poeta dialettale Francesco Paolo Borazio , una conferenza incentrata sull’ultima pubblicazione a lui dedicata da Antonio Motta dal titolo Lettere dalla Sguizzera ; mentre la seconda viene presentato il CD Retratte Pajesane di Ciro Iannacone con testi di Antonio Villani , di cui abbiamo più volte parlato in questo giornale, che finalmente vede una esecuzione pubblica presso il Teatro Giannone . In entrambi i casi si tratta dell’affermazione della comune radice dialettale, tanto attraverso lo studio di un testo quando nella creativa performance di un’opera musicale. Due importanti eventi che aprono l’anno ponendo al centro dell’attenzione la parola dialettale nelle due forme più congeniali, que