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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

LE PIETRE MILIARI DEL ROCK: "TRES HOMBRES" DEI ZZ TOP (1973)

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  ZZ Top “Tres hombres”, 1973 (London Records) Texas , blues di  Antonio Del Mastro Come tanti altri gruppi dell’epoca a cui la critica si rivolse in maniera frettolosa, gli ZZ Top dovettero farsi una certa gavetta prima di essere apprezzati musicalmente. Infatti con i primi due album ( First Album e  Rio Grande Mud ) suonati con il solito grezzo blues sudista dovettero aspettare il 1973, anno della pubblicazione di questo meraviglioso disco.  Tres Hombres  imporrà ai comuni mortali quel sound che renderà abbastanza unico il trio del Texas, Billy Gibbons alla chitarra, Dusty Hill al basso e Frank Beard alla batteria. E’ l’anno di The  Dark Side Of The Moon  dei Pink Floyd e  Selling England By The Pound  dei Genesis, ma soprattutto di album prettamente sudisti quali  Desperado  degli Eagles,  Brothers & Sister  degli Allmann e il debutto dei Lynyrd Skynyrd con il loro omonimo disco (hai detto niente…) perciò di difficile apprezzamento se non sei un gruppo blasonato ma an

IN “FRONTIERE”, IL POETA ACCROCCA E IL CANTAUTORE ADAMO TRA I MIEI RICORDI.

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Disponibile l'ultimo numero di FRONTIERE , (numero 39, Gennaio-Dicembre 2022, euro 15), pubblicato a cura del Centro di Documentazione sulla Storia e la Letteratura dell'Emigrazione della Capitanata, edito in bella stampa da Andrea Pacilli Editore in Manfredonia. Diretta da Sergio D'Amaro ,  la rivista, nella sua tradizionale linea editoriale si rivela nei contenuti come sempre molto ricca di notizie, recensioni e profili su temi che ruotano sempre intorno al mondo dell'emigrazione, della cultura e della critica letteraria. Personalmente tra i profili che più mi hanno colpito, per quegli intrecci emozionali legati alla memoria, - riconducibili alla mia prima e seconda giovinezza, - vi ho trovato il primo dedicato a Elio Filippo Accrocca , poeta e critico letterario romano, di cui conservo alcuni ricordi riferibili alla mia remota militanza poetica, e il cantautore Salvatore Adamo . In verità ci sarebbe anche il poeta lucano Rocco Scotellaro (trattato da Giulia Dell&

LE PIETRE MILIARI DEL ROCK : "PHOTO-FINISH DI RORY GALLAGHER. (1978)

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Rory Gallagher “Photo-finish”, 1978 (Chrysalis) Hard-rock, Blues di  Antonio Del Mastro Non è semplice scegliere un disco del mitico irlandese Rory Gallagher, credetemi sulla parola. Una istituzione nella sua terra d’origine a Ballyshannon, dove hanno eretto un monumento in sua memoria. Per molti è secondo soltanto ad Hendrix (se non addirittura alla pari) ma il sottoscritto lo considera un eccellente chitarrista dotato di una tecnica straordinaria che da il meglio di sé durante i live. Basti considerare album quali  Stage Struck  ed il capolavoro  Irish Tour,  che seppur incisi male con evidenti pastosità strumentali, rappresentano quella energia che Rory riesce a trasmettere al suo   pubblico. Non amando i live per vari motivi, primi fra tutti la quasi non percettività degli strumenti e il troppo stravolgimento dei brani, ho scelto questo album perché forse è tra i più omogenei di Gallagher ed ha sonorità più hard che solitamente preferisco ascoltare in lavori con matrice blue