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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

IO & MR.ZIMMERMAN

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  Lunedì, 24 maggio, Bob Dylan compie ottanta anni! Ci siamo conosciuti, "discograficamente" s'intende, attraverso un pugno di canzoni captate un giorno grazie ad un amico compiacente, che mi aveva prestato il suo album-raccolta, credo fosse il volume due del 1971, nella lontana Alsazia. Ricordo che del mazzo due mi colpirono particolarmente: la lunga “Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again” e la dolce “Lay Lady Lay”, due esempi di scrittura tipica del cantautore statunitense. La prima, che Francesco Guccini qualche anno più tardi dimostrerà di apprezzarla quando scriverà “Via Paolo Fabbri, 43”, - che fa parte dell'album-mito “Blonde On Blonde” -, e la seconda proveniente dal periodo country di “Nashville skyline”. In realtà prima di questa “scoperta” già circolava timidamente tra noi, nel nostro paesello, l'album “The Times Are A Changin”, con quel faccino imberbe di Bob in bianco e nero stampato sulla copertina, nella versione mono, che molti lo ci

"BARBARA" DI PREVERT, OVVERO L'AMORE AI TEMPI DELLA GUERRA.

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Composta nel 1944, Jacques Prévert scrive questa poesia dedicandola a Barbara, la ragazza di cui è innamorato in quel frangente, osservandola una mattina mentre sta attraversando una stradina di Brest ( grondante, rapita, raggiante), in una giornata di pioggia incessante. Sullo sfondo la tragedia della "'inutilità della guerra" che sta devastando il mondo di sofferenze. E' una poesia d'amore tipica del poeta francese, immediata nella scrittura, quasi composta d'impeto come sua abitudine, asciutta, senza artifici letterari aggiunti al testo. Ma questo sguardo pieno di trepidante attesa per lei, che prelude ad un incontro, ad un sentimento ritrovato, gli impongono anche alcune riflessioni dettate dalla tragica attualità che lo sovrasta (" Oh Barbara,  Che cazzata la guerra! ), suggerendogli una duplice, contrapposta, osservazione dei fatti: da una parte l'innocenza dell'amore colta nella sua profondità più pura e, allo stesso tempo, l'efferat

DECEDUTO FRANCO BATTIATO, CANTAUTORE E COMPOSITORE ITALIANO.

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Scompare con Franco Battiato una delle menti più luminose del nostro tempo. Franco Battiato lo possiamo considerare come un intellettuale prestato alla musica. Il cantautore siciliano (che era nato a Jonia, CT, nel 1945) è stato, in tal senso, una delle figure più fulgide della musica d'autore italiana, certamente tra quelle più originali del suo tempo. Un poeta della canzone d'Autore. La sua musica ha subito, nel corso del tempo, una continua rivisitazione fedele al suo spirito irrequieto di sperimentatore, con la pubblicazione di un consistente numero di opere che egli ci ha lasciato e che rappresentano uno dei patrimoni artistici più importanti della nostra contemporaneità. Un prezioso dono che copre la distanza di oltre cinquant'anni di musica tra le più eterogenee del nostro novecento, folgorata sempre di originalità e spessore culturale, sia esso spirituale che esotico, manifestato con testi squisitamente intellettuali (grazie anche agli interventi poetici di Manlio

"BUIO", UNA POESIA DI PASQUALE SOCCIO

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BUIO   Difficile buio spaventò il mio cuore, mortificandolo una volta, più della notte in cui avanza timido il passo per silenzi d'acquemorte e si scava avide voragini canto il respiro chiuso da tombe e odore fungoso di sepolcri. Fitto il mio cuore spaurito gettato da grandiosi firmamenti batteva per sentirsi vivo.   8 novembre 1931   Composta da Pasquale Soccio  nel 1931 durante uno dei periodi più drammatici della sua vita, la poesia esprime tutta l'angoscia causata da una malattia degli occhi (retinite emorragica) che sta preoccupando in quel momento lo scrittore sammarchese. Lo si avverte tra le righe di questa lirica attraversata da toni saturi di infinita tristezza, con parole che ci riportano al Leopardi più pessimista.  Il presentimento di una nuova condizione di vita getta il poeta garganico nell'afflizione più cruda. E' una lirica che non nutre molte speranze, che si misura con la realtà che di lì a poco lo avrebbe travolto come persona, che avrebbe mutato per