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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

I MONOREDDITO: UNA CANZONE PER LA PACE

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Non ci sono mai ragioni sufficienti per giustificare una guerra, men che mai una invasione. E' ciò che è avvenuto purtroppo un mese fa da parte della Russia di Putin nei confronti della vicina Ucraina. Una aggressione che dal mio punto di vista trovo inconcepibile, assurda nella sua finalità di conquista, che sembra persino anacronistica, perlomeno in Europa dove le controversie si dovrebbero risolvere su base diplomatica.  Evidentemente l' umanità non è ancora sazia di sangue, tanto per citare un altro Francesco cantautore. Stiamo assistendo increduli in queste settimane a scene che non avremmo voluto mai vedere,  con la rabbia in corpo, sbigottiti, colpiti da quelle lunghe file di profughi mentre abbandonano le loro case, la loro terra, con tutto quel disagio e quella sofferenze che il distacco provoca, che lascio a tutti immaginare. Un carico di dolore inaccettabile.  Le immagini che fornisce la televisione sono impietose, ci portano direttamente nel cuore del conflitto. Ma

ESSERE “BASSISTA” A SAN MARCO IN LAMIS.

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 “ Non era il lavoro più ambito” (Paul McCartney) L ungi dal considerarlo un chitarrista pentito o peggio sfigato (si pensi al povero Noel Redding che rispondendo ad un annuncio per un posto di chitarrista si trovò ad essere il bassista di Jimi Hendrix!) o comunque musicista marginale, il bassista in realtà è figura centrale all'interno di una band. A prescindere dal genere a cui è chiamato a suonare, sia esso rock, pop o jazz, il ruolo del basso è indispensabile nel tessere, insieme al batterista, quegli intrecci ritmici che fanno di un brano la base di un capolavoro. Nel corso del tempo abbiamo avuto molti bassisti a livello mondiale che hanno saputo ritagliarsi un posto nella storia della musica. Musicisti che hanno fatto del loro strumento un mezzo per raggiungere sonorità vertiginose, sopratutto nel jazz (si pensi al contrabasso di Charlie Mingus o al basso fusion di Jaco Pastorius, da solo o con i Weather Report, Stanley Clark, etc.). Ma anche nel vasto universo del rock ab

COME PIOVEVA QUEL GIORNO DI 45 ANNI FA.

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Luigi Ciavarella e Emilia Nenna, 19 marzo 1977.

IO & LE CANZONI DEI FRATELLI GIBB.

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  Quando le canzoni dei Bee Gees fecero breccia nei nostri cuori. Le canzoni dei Bee Gees furono le prime in assoluto che incontrai a Colmar nei primi mesi del 1971, cioè dal giorno in cui misi piede per la prima volta nella cameretta del mio amico Jean che possedeva un discreto numero di dischi. Il loro Best Of con la bella copertina gialla raffigurante i volti del complesso inglese mi colpì molto da subito ancor prima di ascoltare i brani contenuti.  Della produzione del famoso complesso tenevo in mente soltanto alcune canzoni: di sicuro I Started A Joke , To Love S omebody e I've Gotta Get A Message To you , se non altro perché furono motivi di successo in Italia e quindi esposti per questo in vetrina presso il negozio di Tonino Tardio in via Roma, che noi guardavamo tutte le mattine passando per quella strada. Brani noti sopratutto nelle loro versioni in italiano. Difficile dimenticare, per quelli della mia generazione, le canzoni Cosi ti amo dei Califfi ( To love somebo

MA LA NEVE MARZAIOLA DURA COME LA “MADDAMMA CULLA NORA.”

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  Una poesia dialettale di Antonio Villani sulla neve di questi giorni e una riflessione sul passato. Vien da pensare che non esistano più gli inverni di una volta allorquando la neve, scendendo copiosa in prossimità delle feste natalizie ammantava l'intero paesino di bianco, un tempo abbarbicato principalmente lungo le popolose strade del centro e nei due corsi principali oltre alle zone alte, nei posti lontani dal centro in cui si avvertiva di più il disagio. Le prime nevicate quando apparivano rappresentavano per noi fanciulli la manna caduta dal cielo perché ci offrivano l'occasione di giocare con la neve e al contempo ci allontanavano per il momento dagli obblighi scolastici. Una vera goduria. Ma quando cessava di nevicare, quando ormai l'intero abitato era chiuso in una morsa di neve, freddo e gelo, ecco allora che cominciavano le difficoltà. Alla bellezza del paesaggio si sostituiva il fastidio che tutti dovevano affrontare: per chi doveva recarsi nei campi o sui p