I TEMI DELLA MORTE E DELL’ANGOSCIA NELLA MUSICA ROCK UNDERGOUND DEI SETTANTA.


Antonio Bartoccetti, incide nel 1969 il suo vinile più famoso,”Tardo pede in magiam versus” in 310 copie di cui 10 promozionali (etichetta Rogers Records), ma lo tiene nel cassetto, come da leggenda, sino al 2001 quando la Black Widow, etichetta italiana specializzata nel recupero di vecchi feticci e nuove voci di profeti nostrani dediti al metal tenebroso, ne ristampa una doppia versione, vinile e digitale, per il piacere di quella frangia di ascoltatori che amano questo genere di suoni. I suoni appunto. L’album citato, a nome Jacula, (che prende il nome da una eroina sexy dei fumetti di fine anni sessanta, molto popolare in Italia), è dominato dal suono ossessivo di un armonium cupo e tedioso che, con la voce di Doris Norton, al secolo Fiamma Dello Spirito, puntella di suggestioni funerei l’intero percorso, spaziando tra citazioni esoteriche che odorano di zolfo, satanismo e cimiteri inquietanti, al punto da classificarlo come uno dei rari casi più espliciti di musica estrema. Bertoccetti sarà il primo in Italia a indirizzare la propria musica verso suoni e canoni di natura esoterica attingendo dal mondo dell’occulto e dalla magia nera.

Ovviamente non otterrà alcun successo, salvo in quei pochi ambienti malsani e sepolcrali dediti al culto della morte e dell’angoscia ossessiva, coadiuvato dal tastierista Charles Tiring, ma produrrà altri lavori sotto altre sigle cavalcando sempre le stesse tematiche come Antonius Rex, Zora, (anche quest’ultimo preso in prestito dal mondo dei fumetti erotico–vampiresco), che saranno, con poche varianti, insieme agli Invisible Force e Dietro Noi Il Deserto, le nuove creature del nostro Bartoccetti che avrà cura nel tempo di tenere sempre al centro del suo universo sonoro i temi angoscianti della morte e del sopranaturale.

Fuori dall’Italia questi argomenti hanno trovato un terreno più fertile anzi partono da lì, dalla solita Inghilterra, gli stimoli fondativi, che son serviti a coltivare un genere che ha avuto i suoi momenti di gloria underground e un buon seguito di seguaci che, con suono base di partenza hard rock, hanno saputo manifestare tutti i loro propositi di morte e desolazione, distruzione e paranoia, angoscia e malessere, sino a dare un senso compiuto alla loro musica che resta prevalentemente hard rock perfettamente incuneata in quel filone di genere dominante agli inizi dei settanta.

I Black Sabbath, come è facile immaginare, sono stati i primi a focalizzare il tema del rapporto tra musica rock e tematiche dark. Non a caso il loro primo album datato 1970 ha una copertina che sembra suscitare non poche inquietudini in questo senso. Poi l’ascolto del brano più significativo dell’album (Black Sabbath) con quello scroscio di pioggia e la scarica dei tuoni sullo sfondo, non nasconde più dubbi circa le intenzioni del gruppo di Ozzy and Co sul genere di musica che intendono perseguire. Come si sa avranno molto successo e recentemente il ritorno in sala d’incisione, che ha prodotto un doppio album (13) a distanza di oltre quarantanni dal debutto e, dopo le aspettative, il successo ritrovato e il ritorno in scena, la dice lunga sulla vita di questa musica.


Altri gruppi rock che possono vantare una simile attitudine, seppure di minor successo, sono i Black Widow, anche loro interessati a sviluppare motivi dark e gotiche di buona fattura. Il loro primo album, Sacrifice, pubblicato il 1970, resta il loro testamento più significativo ; gli Agnes Strange, che hanno anche loro una copertina sepolcrale in bella vista, appartengono invece al genere hard rock più incline al boogie. Seppure pubblicato in tarda data (1974) il loro primo album Theme For A Dream resta un esempio di buon rock underground ; i Necromandus che sin dal titolo evocano aspetti truculenti ma dall’impatto sonoro che non va al di là di un convenzionale hard rock un po’ troppo simile ai Sabbath (non a caso il loro disco d’esordio, Orexis of Death del 1973 è prodotto da Tony Iommi ) ; Bram Stoker, il cui nome è preso in prestito dal noto autore di Dracula, sono titolari di un unico album datato 1972, Heavy Rock Spectacular, il cui suono è dominato dall’hammond, cupo e introverso di Anthony Brondsdon. Il disco è stato recentemente ristampato in vinile/cd dalla nostra Black Widow Records, ed erroneamente infilato nel genere Progressivo proprio a causa di quel suono d’organo che da un senso d’angoscia all’intero lavoro ; i Lucifer Was invece sono norvegesi e l’ascolto del loro unico feticcio, Underground & Beyond del 1972, ricordano molto un misto tra Sabbath e Jethro Tull per l’uso discreto del flauto infilato tra i solchi della loro musica, come pure ricordano gli Atomic Rooster, altro gruppo dedito agli aspetti più luciferini della musica rock che ha avuto importanti sviluppi nel corso del decennio.

Infatti gli Atomic Rooster, rispetto ai nomi finora citati, sono stati un gruppo importante nella evoluzione della musica hard dei seventies. La formazione avrà vita travagliata. Nasce alla fine dei sessanta grazie all’estro di Vincent Crane personaggio stravagante che insieme a Carl Palmer (che diventerà notissimo in seguito nel supergruppo con Keith Emerson e Greg Lake) forma i galletti atomici con altri musicisti sulla scia dei Black Sabbath, satanica e aperta a rituali riconducibile a questi temi. Dopo il primo disco nel 1970 pubblicano subito dopo quello che è ritenuto un vero capolavoro del genere, Death Walks Behind You, tormentato e dominato dalle tastiere di Crane che danno un incedere molto spettrale dell'intero lavoro ben coadiuvato dalla chitarra di Du Cann, formidabile nel sostenere un sound che presto, purtroppo, prenderà una brutta deriva a causa dei continui litigi in seno al gruppo. In ultimo da citare l'unica vera band satanista dichiarata: si tratta degli americani Witchcraf Coven è sono responsabile dell'album Destroys Minds & Reaps Souls pubblicato dalla Mercury nel 1969, al cui interno di copertina troviamo rappresentato con immagini esplicite un autentico rituale di messa nera.   

Altri gruppi ancora minori tra i minori potrebbero allungare la lista dei detentori di verità assolute in seno alla musica esoterica e di culto a cui dare fiato ma, per ragioni comprensibili, citati i maggiori, il buon senso mi impone di fermarci qui augurando a quelli più interessati a questo tipo di musica “ultraterrena” di dedicarci un pensiero tenendo in gran conto il concetto che questa musica, testi a parte, non va oltre un tipo di hard rock con qualche variazione in corsa, anche estrema, ma sincera e produttiva.  

Sui temi della morte e dei riti esoterici oggi la musica rock ha argomenti molto più forti da esibire (molti gruppi sono di provenienza scandinava) al punto tale che le vicende appena accennate se un tempo potevano destare qualche curiosità, offrendo magari il fianco a qualche detrattore, oggi appaiono come simpatici siparietti rispetto alla musica orgiastica e infernale che si consuma nei palcoscenici del mondo del Metal più truculento ed estremo (con sigle da paura: Death, Black Metal, Trash, etc.). La musica possiede diverse sfaccettature e ciascuna di esse esprime un tipo di suono senza limiti e un senso di desolazione e morte senza speranza, un’autodistruzione il cui margine non è conosciuto ed entro i cui limiti il rock celebra la sua apoteosi più estrema incurante dei tempi difficili che il mondo sta attraversando.

LUIGI CIAVARELLA


Commenti

  1. Il tuo post è stato brillante! Apprezzo il tuo punto di vista. Aspetto con ansia i tuoi scritti futuri.

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