QUEL VICOLETTO CHE RILANCIO’ LA CULTURA POPOLARE.
Angiporto
Sant’Antonio Abate in corso Matteotti fu, negli anni settanta e ottanta, la
vera anima spirituale e culturale del paese dal quale fuoriuscirono i
protagonisti dell’attuale scena culturale e musical popolare. Le origini di
Festa Farina e Folk. Prima Parte.
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CELANO MUSICA |
In questo luogo, oggi solitario quasi abbandonato, sono
partite anche molte idee di tipo musicale e teatrale, solitamente impregnate di
tradizione, che hanno dato luogo ad un vero e proprio movimento formato da
giovanissimi con idee chiare, solide, che hanno saputo interpretare al meglio
la voglia di cambiamento nei confronti di una tradizione che in quel momento stava
agonizzando. Il loro impegno è servito non soltanto a ravvivarla ma soprattutto
a rilanciarla con forza attraverso una azione rifondante che non ha precedenti
nella storia culturale del nostro paese. Un’azione che corrispondeva ad una
rinascita a tutti gli effetti riguardo quei contenuti vernacolari tipici della
nostra storia, costruiti sui canti, sul teatro, sui costumi
ricercati, che il tempo stava soffocando sotto la sabbia della storia.
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LI MUNTAGNOLE |
Tutto questo avviene nella seconda metà degli anni settanta che furono anni di
trasformazione radicale negli assestamenti artistici e caratteriali del luogo. Un passaggio generazionale importante da cui emergono alcune figure prorompenti
come Maria Villani, Rachele Delle Vergini, etc., mentre,
per quando riguardo il settore propriamente musicale, bisogna considerare il ruolo
fattivo, incisivo, che ebbe il maestro Tonino
Lombardozzi, che fu guida non soltanto autorevole, formativa e rappresentativa
ma servì soprattutto per dare forza e sostanza ad un progetto che segnò uno vero
e proprio spartiacque col nostro passato.
Accanto al maestro, tra gli altri anche alcuni giovanissimi
ed intraprendenti musicisti, tra cui Angelo
Ciavarella, Raffaele Nardella, Leonardo Ianzano e Teo Ciavarella, quattro personalità emergenti nel campo della
canzone popolare e tradizionale sammarchese, che avranno il compito impegnativo
di rilanciare, attraverso la ricerca, le peculiarità del nostro bel canto
vernacolare e la musica che ne fa da cornice.
In quel vicoletto attivissimo, all’ombra della chiesa di
Sant’Antonio Abate, vi era pure la sede degli Scouts, che era un’Associazione
giovanile che teneva la sua operatività in alcuni punti della piazzetta.
L’associazione, voluta e fondata dal parroco Don Angelo Lombardi era in buona sostanza una creatura di Gabriele
Tardio, (1954 – 2013) l’indimenticabile attivista intellettuale, pacifista
e cattolico militante, che lascerà un’impronta profonda nella storia del paese.
Accanto a lui un nutrito gruppo di ragazzi/e che avranno cura nel tempo di
preservare i suoi insegnamenti e la sua memoria.
Tra le attività creative che si formarono in quella
piazzetta vi erano anche attività teatrali. Un esempio di attivismo collettivo lo possiamo trovare nei gruppi “La Baracca” che con “Celano Musica” avevano l'incombenza direi l'urgenza di
allargare gli spazi creativi finora espressi soltanto attraverso l’esperienza
delle Muntagnole. Mentre la Baracca si occupava di teatro portando a compimento
diverse rappresentazioni nei vari luoghi deputati del paese, Celano Musica
integrava il progetto con musiche e balli tradizionali formando così un unicum
nella storia culturale del paese. Le due attività si completavano a vicenda
poiché entrambi formavano un unico indivisibile soggetto.
Celano Musica porterà la canzone tradizionale sammarchese
in molti angoli della nostra provincia facendo conoscere ed apprezzare ad un
pubblico attento le nostre belle melodie, i nostri usi e i nostri costumi
poiché la formazione si esibiva anche in costumi tradizionali. La loro fu una
autentica musica tradizionale, priva cioè di qualsiasi contaminazione di
genere. Una purezza che proveniva dai risultati ottenuti dalle loro ricerche in
campo storico - musicale. Un utile punto di riferimento in tal senso sarà il volume di Raffaele Cera, pubblicato nel 1979
nella collana dei Quaderni del Sud di San Marco in Lamis, (Canti popolari di San Marco in Lamis) che aprirà autostrade
sconfinate alle passioni del gruppo, riuscendo magnificamente a mettere in
pratica le indicazioni fornite dal libro. A distanza di oltre un quarto di
secolo un altro libro, se volete ancora più voluminoso e approfondito del Cera,
pubblicato da Grazia Galante (La Vadda de Stignano ed altri canti popolari di San Marco in Lamis) allarga a
dismisura gli spazi di intervento ridefinendo così un campo dalle dimensioni incredibili per la quantità (e la qualità) del materiale che ne vien fuori.
Con questi argomenti e su questi presupposti (ma anche su
altre misconosciute e più genuine arie popolari) la formazione Celano Musica
cessa di esistere per fare posto al nuovo ensemble che porta il nome di Festa Farina e Folk, come dire la vera
istituzione della canzone popolare di San Marco in Lamis.
(1. Continua)
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