MICHELE RENDINA, CANTANTE MELODICO IN TERRA AUSTRALIANA.


MICHELE RENDINA vive in Australia da tempo immemorabile e in quel lontano paese, tra le altre cose, si diletta a cantare. Dal momento che la sua è una bella voce melodica, ideale per interpretare canzoni italiane senza tempo per un pubblico formato da connazionali all'estero, lui ne dispensa in quantità considerevole. La nota nostalgica è d'obbligo per parlare di lui dal momento che queste performance di ricordi struggenti avvengono quasi sempre in quei luoghi dove spesso gli italiani d'Australia si raccolgono per le loro abituali feste patriottiche. 

Lo stesso bravo cantante ha pubblicato, che io sappia, due lavori analogici: il primo è il 45 giri dal titolo <Sono un essere umano/L'amore a primavera>, nel 1974, (brani composti da John Papaleo e Guido Colella con gli arrangiamenti di Joe Paparone), che qui ne riproduco la copertina, mentre l'altro mi par di ricordare che fosse un EP in formato album però con poche canzoni che ho ricevuto in prestito durante una delle mie mostre fotografiche sui cantanti e sulle formazioni musicali del nostro paese. Oltre a questo egli ha registrato su nastro alcune canzoni italiane di taglio classico, vecchi e nuovi motivi di successo, che io, eccetto uno datato 2010, ho trasferito in digitale nel 2004. Si tratta di complessivamente quattro cd in cui coesistono molte canzoni, tutte o quasi proveniente dal vasto repertorio della musica italiana, alcuni relativamente recenti come L'italiano (direi immancabile), Solo noi, etc. e altre, tipo Stornelli Romani, Anema e core, Vola Colomba etc., di qualche anno più indietro, che, senza fare torto a nessuno, egli regala ad una platea eterogenea di ascoltatori particolarmente attenti, sopratutto gli attempati pensionati nostalgici. Insomma tutto cuore, patria e sentimento.

Aggiungo una nota personale risalente ad alcuni anni fa quando, durante una mia ricerca sui cantanti sammarchesi d'oltrealpe, ottenuto il suo indirizzo rivolsi al cantante alcune domande che mi avrebbe fatto piacere ricevere poiché intendevo scrivere su di lui. La richiesta non ebbe alcuna risposta e il mio interesse per lui finì in quel momento. 

Resta di lui soltanto la testimonianza del singolo citato e di tre cd amatoriali, da mettere evidentemente in ordine poiché molti titoli si ripetono, e che risalgono al 2004, l'anno in cui avvennero le trasformazioni in digitale senza le quali difficilmente mi sarei ricordato di lui, salvo forse il 45 giri che poi finì ad alimentare una mia collezione digitale riguardante tutta la produzione analogica espressa a 45 giri a San marco in Lamis nel corso degli anni 70 e 80 (Sammarcopop)..

Luigi Ciavarella.



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