LE VICENDE DI MARINETTE NEL ROMANZO STORICO “LE DUE LUNE“ DI MARIA SCERRATO.
Maria Scerrato sembra prendere in prestito gli slanci ritmici
narrativi di Balzac per coinvolgerci in un racconto ricco di intrecci eroici
che ha come sfondo la città di Gaeta, l'ultima roccaforte del regno delle Due
Sicilie, assediata dai piemontesi e prossima alla resa. Una città martire che
tuttavia prova a resistere con dignità, pur avvertendo sulla sua pelle il peso
tragico della caduta incombente. Siamo nel febbraio del 1860 quando Gaeta
vive i suoi ultimi giorni di città borbonica.
Provenienti da diverse parti d’Europa confluiscono
in sua difesa molti volontari spinti probabilmente da un afflato romantico o
per spirito d'avventura. Molti provengono dal disciolto esercito del generale
Lamoriciére che aveva combattuto per lo Stato pontificio. Ma in questo lembo di
terra si spingono anche alcuni rampolli della aristocrazia francese
desiderosi di combattere una battaglia a sostegno della causa legittimista. Tra
questi i visconti La Porte de Puyfferet, Mesnil de Maricourt, de Charette, de
Lautrec (anche un americano un certo Harrington) e, sopratutto, il conte
colonnello Theodure de Christen,
alsaziano di Colmar, che diventa il protagonista del romanzo. Figura storica di
primo piano della resistenza borbonica, egli avrà il suo momento di gloria
nella famosa battaglia di Bauco combattuta contro le forze prorompenti del
generale piemontese Maurizio de Sonnaz.
Ma la vera protagonista del romanzo è Marinette, la giovane aristocratica
francese, cugina di de Christen, che fugge dal suo luogo natio per raggiungere
Gaeta, travestita da uomo, per prendere parte agli eventi bellici. Nonostante
la diffidenza del cugino ella raggiungerà il suo scopo di combattente sino alla
fine quando dovrà soccombere alle forze piemontese subendo perfino una
violenza, durante la difesa di una abbazia, ritenuta dal nemico un covo di
briganti. Alla fine prenderà la decisione di partire per l'America, altro
focolaio di libertà da difendere.
Maria Scerrato, scrittrice e studiosa del brigantaggio al
femminile di Alatri (Ciociaria), ha
scritto un romanzo epico seguendo le tracce di una storia avvincente composta di
fatti ed episodi eroici che, partendo dalla figura di Marinette, - personaggio
inventato -, si sviluppa attraverso una puntigliosa ricerca della verità
storica, come i particolari della battaglia di Bauco, arricchito peraltro da un
dettagliato saggio storico in coda al romanzo a cura di Fernando Riccardi; i
rapporti con i briganti impegnati anche loro a sostenere la causa borbonica o
come la descrizione della difficile situazione che vivono gli abitanti di Gaeta
assediata, la città martire, ultima testimone della caduta di una dinastia che,
colpita al cuore da una congiura internazionale, vedrà la propria fine e con
essa l'estinzione di un regno che era stato uno delle potenze europee più
autorevole del suo tempo.
Luigi Ciavarella
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