ADDIO A VITTORIO DE SCALZI, STORICO FONDATORE DEI NEW TROLLS.

 


Ci ha lasciato nella notte, colpito da fibrosi polmonare dopo la guarigione da Covid-19. Aveva 72 anni.

Vittorio De Scalzi è stato la colonna portante dei New Trolls, insieme a Nico Di Palo e alcuni altri, la famosa band genovese che si conquistò un posto di primo piano nella storia della musica rock/pop nazionale per le tante cose che realizzò sopratutto nel campo del Progressive italiano grazie alla loro musica. Principalmente lo fu per “Concerto Grosso per i New Trolls”, il celebre album pubblicato dalla Cetra nel 1971 e considerato l'esempio più fulgido di contaminazione tra musica rock e musica barocca. Un disco che conserva a tutt'oggi un certo fascino che il tempo non ha scalfito, nonostante i New Trolls abbiano nel frattempo realizzato molte altre cose con successo, divise tra rock e pop, sino ai giorni nostri.

Vittorio De scalzi, che suonò la chitarra, le tastiere e il flauto, fu l'anima pop, melodica, tradizionale, dei New Trolls in competizione con quella di Nico Di Palo sicuramente più rock. Le loro origini bisogna cercarle nella Genova di metà sessanta, in quella vivacità culturale che non tardò a dare i suoi frutti (si pensi a Fabrizio De André, il figlio più celebre, che collaborò con i New Trolls nel 1968 nel famoso “Senza orario e senza bandiera”, con gli arrangiamenti di Gianpiero Reverberi) ma ancor prima i New Trolls con una serie di 45 giri di successo si imposero tra i complessi più originali della penisola con brani come “Sensazione”, “Visioni”, “Una miniera”, “Davanti agli occhi miei”, etc., un misto di pop rock psichedelico di grande effetto. Tuttavia furono gli unici in Italia a non sfruttare il redditizio filone delle covers, una rarità in un contesto in cui tutti prendevano dall'estero le canzoni da tradurre in successi.

Dopo "Concerto Grosso" (ce ne sarà un altro nel 1976 di minor impatto) i New Trolls con il successivo “Searching For A Land” mostreranno però tutti i propri limiti ma sarà “Ut”, di chiara ispirazione hard progressivo, pubblicato lo stesso anno (1972) a riportare un po' di chiarezza al loro interno. L'album contiene, oltre ai brani epici come “C'è troppa guerra”, anche pause acustiche di infinita bellezza (“Storia di una foglia” e “Paolo e Francesca”). Ma Vittorio De Scalzi era andato via prima, aveva fondato la casa discografica Magma e un nuovo gruppo N.T. Atomic System, con una nuova idea di musica progressiva più leggera, meno spettacolare.

Qualche anno più tardi dopo aver constatato le loro incongruenze da singoli, i New Trolls si riuniscono per intraprendere un nuovo corso dominato questa volta dalle voci e dalle grandi interpretazioni che tanto successo otterranno in ambito pop. Si pensi ad “Aldebaran”, “Quella carezza della sera”, “Poster”, etc. tutte canzoni possedute da belle melodie, in cui la voce e il timbro di Vittorio De Scalzi sono fin troppo evidenti, che i New Trolls lasciano in dote alla storia della musica italiana.

Da parte nostra, inguaribili nostalgici dei bei tempi che furono, lo vogliamo ricordare con un brano micidiale dal titolo “La prima goccia bagna il viso”, uscito come singolo nel 1971, che tanto ci emozionò allora (e continua ancora a farlo) al punto da considerarlo una sonora lezione per l'arrogante scena inglese del periodo. Quel brano avrebbe fatto inorgoglire  migliaia di formazioni rock italiane, finanche quelle sammarchesi , in un tempo (primi anni settanta) in cui osare era l'imperativo che univa tutte le band del paese.

LUIGI CIAVARELLA




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