COSI' MI INVENTAI LA PRIMA MOSTRA DEI CANTANTI E DEI GRUPPI MUSICALI SAMMARCHESI.

 Ventanni fa la prima Mostra fotografica nella sala ludica e artigianale del paese.

Ricorre quest'anno il ventennale della prima Mostra/Esposizione fotografica dei cantanti e dei gruppi musicali del nostro paese, da me curata con la collaborazione di alcuni amici, celebrata il 1 agosto del 2002 nella Sala Ludica e Artigianale di via Pozzo Grande.

Come si arrivò a indagare, catalogare ed esporre un numero così consistente di immagini di musicisti e complessi locali, a distanza di tanti anni da quell'evento, non saprei dirlo con esattezza. Non ci fu alla base di questa repentina decisione alcun motivo particolare legato ad una ricorrenza né si trattò di un evento creato a supporto di qualche nostalgica adunanza musicale e men che mai ad altri eventi estranei al tema. Niente di tutto ciò. L'idea di allestire una Mostra si materializzò all'improvviso, con spirito avventato, dopo aver visionato, piuttosto casualmente, un pomeriggio d'estate, un congruo numero di fotografie in possesso di Gennaro Sassano, il noto parrucchiere ma sopratutto cantante dei Mosaico e degli Atomium del secondo periodo, che mi aveva sottoposto quel giorno. Era la sua storia artistica vissuta in quei gruppi, che lui teneva ben custodita. L'idea mi balenò in quel preciso istante. Pensai se Michele Fulgaro, Tonino Lombardozzi, Tonino Rispoli, Paolo Pinto, Teo Ciavarella e Raffaele Nardella "mi aprono i loro cataloghi fotografici" – mi son detto e ripetuto – allora si può tentare di mettere su una Esposizione fotografica per raccontare con le immagini alla cittadinanza una bella storia di musica e di passioni. Insomma era come guardare alle nostre radici anche da quel punto di vista, attraverso l'impegno e il talento di molti concittadini che hanno prodotto musica, decantandone le lodi e allietando con suoni e canzoni popolari questa valle di lacrime e sangue, in periodi bui come in quelli luminosi, lasciando così tracce importanti del loro passaggio. Un aspetto inedito a cui nessuno ci aveva mai pensato fino a quel momento. Una novità assoluta che rendeva il progetto molto affascinante.

Da sin: Fortunato Paglia e Luigi Ciavarella 



La ricerca cominciò da subito poiché alle mie sollecitazioni i miei interlocutori accettarono con gioia di mettere a mia disposizione i loro materiali fotografici a cominciare da Michele Fulgaro che fu il primo ad essere contattato, che mi convinse a proseguire alacremente. Gli altri seguirono a ruota: Tonino Rispoli mi consegnò un mazzo di fotografie principalmente scattate nel 1961 al casinò di San Remo, nella famosa cittadina ligure dove in quel periodo egli risiedeva, più altre di periodi successivi; Teo Ciavarella ho dovuto aspettare il suo ritorno a San Marco per avere il suo book in cui vi era descritta tutta la sua vita artistica a partire dagli esordi sino ai suoi rapporti avuti con Lucio Dalla ed altri famosi musicisti d'estrazione jazz. Lo stesso fecero Paolo Pinto e Tonino Lombardozzi che misero a mia disposizione tutto ciò che avevano ben custodito gelosamente sino a quel momento. Tonino Lombardozzi fu, rispetto agli altri, la persona più felice di affidarmi il suo piccolo archivio fotografico, lo si leggeva negli occhi mentre mi descriveva tutti i particolari di quegli scatti innocenti. Raffaele Nardella, membro della formazione popolare Festa Farina e Folk, da me ritenuto la parte più pregiata da mostrare, poiché riguardava le nostre radici folk/popolare, fu invece la persona più disponibile poiché oltre alla consegna del materiale mi descrisse anche, non soltanto la natura dei loro canti ma anche l'ambiente in in cui quelle canzoni erano nate, il loro significato e dove quegli scatti erano stati prodotti. Alcune altre foto (tipo Draghi, Black Panthers, Ombre, Motu Propu, etc.) mi furono affidate da amici (a parte Gennaro e Mario anche Tiziano Paragone e Anna Filogonio, etc.) mentre Natale Tenace provvide a farmi avere per tempo tutto ciò che riguardava l'attività del suo gruppo Le Pietre Azzurre compreso gli Angels, che io ignoravo l'esistenza, che era stato la sua prima band.

Come avete potuto notare in questo lavoro ovviamente non fui il solo. Oltre al già citato Gennaro Sassano, che fu determinante per gli stimoli che mi ha dato, contribuì anche alla ricerca di reperti attraverso quelle fonti che non sarei stato mai capace di raggiungere, affiancato in ciò da Mario Masullo, figura storica di batterista grazie alla sua militanza in tanti gruppi musicali. Ma il più importante di tutti fu Fortunato Paglia, mio carissimo amico, che si soppalcò il lavoro più faticoso e creativo poiché fu lui colui che catalogò e scannarizzò tutto il materiale esistente che veniva man mano raccolto, provvedendo anche a correggere, laddove serviva, qualche foto quando queste presentavano segni d'usura.

Fortunato non fu soltanto un collaboratore/esperto di computer ma fu soprattutto un partner a tutti gli effetti del progetto poiché mi affiancò in tutte le operazioni successive, sia per quando ha riguardato la stampa delle fotografie, che la curò una tipografia di Torremaggiore, quanto alla ricerca dei fondi per sostenere l'impegno finanziario e infine presenziando con me l'allestimento della Mostra in sala.

Alla fine dell' indagine si contarono circa duecento scatti la cui datazione partiva dalla fine dei cinquanta (Lombardozzi soprattutto) - con qualche foto anche color seppia – sino agli anni novanta. Al totale vennero inserite anche alcune fotografie della banda municipale fornite dagli amici della scuola Santa Cecilia, per offrire ai visitatori una chiave di lettura quanto più completa possibile (addirittura uno scatto del 1936 quando la banda era guidata dal M°Giordano).

Una volta completato il lavoro di sintesi, che assicurava una esposizione abbastanza esauriente del profilo musicale esistente in paese, ci rivolgemmo ai probabili sostenitori finanziari contando sui loro aiuti. Scartata subito l'ipotesi di rivolgerci agli sponsor locali optammo per gli Enti istituzionali: comune, comunità montana, provincia e regione.

Bussammo con richieste ben scritte e protocollate alle loro sedi facendo poi leva sugli amici consiglieri presenti nella varie amministrazioni affinché potessero aiutarci nel difficile compito di ottenere i contributi, necessari alla realizzazione dell'impresa. Ad eccezione della Regione Puglia che neppure ci rispose, gli altri Enti, (comune, provincia e comunità montana), invece ci aiutarono molto. Il nostro comune tramite il sindaco Matteo Tenace, entusiasta del progetto, ci elargì la somma di 500 mila lire, la provincia per mezzo dei buoni uffici di Raffaele Fino, allora consigliere a Palazzo Dogana, ci fece avere altri 500 mila e la comunità montana, grazie all'intervento di un mio collega consigliere dell'ente, altri 200 mila per un totale di un milione e duecento mila lire, la cui somma venne spesa interamente per la stampa (stampammo non soltanto le 125 fotografie selezionate in grande formato – in bianco e nero e a colori - ma anche cartoline e manifesti). Al conto vanno aggiunti il contributo dell'Avis, grazie al suo presidente Tonino Guida, che ha voluto stampare a spese dell'Associazione i manifesti grandi che riempirono il paese, e la cifra di 50 mila lire che fu il prezzo richiestoci da Domizio Nardella per la realizzazione del filmato.

La Mostra aprì i battenti nella sala ludica di via pozzo grande, di pertinenza del Centro Sociale soprastante “Michele Ceddia”, il 2 agosto del 2002 alle ore 18,00 in un pomeriggio torrido quando il paese era pieno di turisti sammarchesi in vacanza nel loro paese d'origine provenienti da ogni parte d'Italia e d'Europa. Ciò contribuì in maniera decisiva al successo della serata. Infatti l'afflusso fu notevole a tratti persino alluvionale grazie soprattutto alla loro presenza. 

All'evento diede un sostegno anche l'Associazione Lamis allora presieduta da Michele Longo, che ci fornì un sostanziale supporto logistico riguardo gli aspetti amministrativi, necessari per ottenere i contributi.

La Mostra durò sette giorni durante i quali ai visitatori fu chiesto di opporre una firma per testimoniare la loro presenza, il cui registro è ancora ben conservato nei miei archivi. Domizio realizzò, come già accennato, un video che ci consegnò, registrato in una videocassetta in VHS, nel corso della manifestazione.

Furono tanti i protagonisti i cui volti erano stati stampati in quelle immagini che visitarono la Mostra. A parte gli amici che non solo conoscevamo ma che ci avevano dato persino una mano, intervennero anche personaggi che, come accennavo sopra, trovandosi in vacanza in quel momento, furono colti di sorpresa nel vedersi, giovanissimi, in una rassegna del genere. Ci furono scene di giubilo, gioiosi incontri inaspettati, abbracci ed esplosioni di felicità incontenibile e persino segni di emozioni tra gli ex musicisti che, guardando con una certa tenerezza quelle pose, quei strumenti ostentati con orgoglio, mai avrebbero immaginato che un giorno uno del posto, che nulla centrava col loro mondo, avrebbe dato loro tanta visibilità e tanto onore alle loro imprese.

Uno che partendo dal rock, come dire da quell'abisso senza fondo di suoni duri, contaminati e a volte persino trasgressivi in cui vive le sue passioni, un giorno avrebbe messo da parte tutto ciò per penetrare dentro un contenitore sconosciuto e appassionarsi alle sue vicende, al vissuto di ciascuno, ai loro talenti, a quelle loro musichette semplici e ballabili, alle loro voci come al loro orgoglio stampato nei loro occhi in quelle istantanee che il tempo stava cancellando forse per sempre ma che siamo riusciti a fermare in tempo affinché il paese potesse ammirarne tutta la bellezza.

La Mostra poi ha avuto, tre anni più tardi, nella palestra della scuola elementare Balilla, una seconda edizione che aggiunse alla lista tra gli altri Peter Nardella, un sammarchese d'America, che ha dato lustro al nostro paese cantando in quel paese lontano (ad Akron esattamente) belle melodie sia italiane che americane.

Periodicamente ne allestii altre senza tuttavia mai raggiungere il successo delle prime due edizioni. Nel 2005 grazie a l'interessamento di Antonio Del Vecchio, noto giornalista di Rignano Garganico, ma di casa a San Marco in Lamis per motivi di lavoro, venne pubblicato un volume, per conto della Regione Puglia (CRSEC) che raggruppò non soltanto buona parte delle fotografie esposte ma ospitò anche la dotta prefazione di Salvatore Villani, noto musicologo in seguito conosciuto in altri ambiti, l'interessante saggio di Gabriele Tardio sulla nascita e lo sviluppo delle bande cittadine, una ricerca dello stesso Tonino del Vecchio sui gruppi musicali sammarchesi e i contributi di Tonino Lombardozzi e Claudio Bonfitto, della locale scuola di musica santa Cecilia.

E' mio desiderio ristampare quel volume senza gli interventi degli altri autori magari in formato grande e curato meglio da un punto di vista della grafica aggiungendo alle fotografie già esistenti altre di altri artisti che son venuti dopo e altri invece mancanti nella prima edizione.

Non saprei dire se ciò sarà possibile farlo un domani. 

LUIGI CIAVARELLA



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