LE PIETRE MILIARI DEL ROCK: "LIVE AT FILLMORE EAST 1970" DEI TEN YEARS AFTER DI ALVIN LEE.
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Alvin Lee (1944 - 2013) |
TEN YEARS AFTER
Live At Fillmore East 1970
Chrysalis Record (2001)
Alvin Lee e la sua mitica Gibson ES-335 rosso ciliegia, soprannominata da lui stesso “Big Red”, con gli altri componenti della band, il bassista Leo Lyons, l’organista Chick Churchill ed il percussionista Ric Lee, registrano uno degli album live più belli del gruppo (assieme all’altro capolavoro “Undead” del 1968) suonando al “Fillmore East” nel 1970. Esibizione questa in cui ai TYA piace dilungarsi e suonare in libera jam, un po' alla californiana, mostrandosi sicuramente più esperti e sicuri di sé rispetto ai primi lavori in studio. Presenti cover di Sonny Boy Williamson, Willie Dixon, Chuck Berry e Al Kooper e brani composti interamente dal leader Lee.
Si va dalla lunghissima jam medley di “Skoobly-Oobley-Doobob/ Can’t Keep From Crying Sometimes” agli assoli di batteria di Rick Lee in “The Hobbit”. Brani come il blues psichedelico “Help Me” e la suggestiva “50,000 Miles Beneath My Brain” più acid-rock dimostrano tutta la tecnica e la velocità di esecuzione dei riff sempre precisi e puliti, mai distorti e semplicemente sbalorditivi di Alvin. I classici “Roll Over Beethoven”, “Good Morning Little School Girl” e “Sweet Little Sixteen” sono autentici capolavori di energia sonora dove, in particolare nel secondo brano, il nevrotico dialogo strumentale tra Leo Lyons ed Alvin Lee è musicalmente sbalorditivo (credo dovuto a qualche sostanza eccitante dell’epoca…).
La loro fama viene oscurata da giganti inglesi dell’epoca, primi fra tutti Led Zeppelin, Deep Purple e Black Sabbath, ma i Ten Years After non sono da meno in quanto a bravura e spettacolarità. Il loro rock-blues psichedelico con marcate sonorità boogie sprigionate dalla chitarra più veloce del R’n’R’ viene rimarcato da questo splendido doppio album rimasterizzato, curato e pubblicato dallo stesso Alvin Lee solo nel 2001 e ne rappresenta uno dei punti più alti della loro breve ma intensa carriera, come rimarcato nelle note di copertina dal batterista Ric Lee...provare per credere.
Buon ascolto
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