UN NUOVO CAPOLAVORO LISERGICO PER I BLACK ANGELS.

 Con “Wilderness Of Mirrors” il gruppo texano ci offre un altro ventaglio di buone vibrazioni


Raggiunta con “Death Song”, (2017) una certa notorietà dovuta ad una quasi ventennale militanza nel campo della musica psichedelica, i texani Black Angels di Christian Bland (chitarra e voce) e Alex Maas (Bass, sint, etc.) pubblicano, a distanza di cinque anni dal precedente, il seguito di quel capolavoro, considerato all'epoca l'apice del suono della band di Austin. Dopo tanto tempo il gruppo sforna un altro capolavoro dal titolo “Wilderness Of Mirrors”, accentuando ulteriormente la loro già fertile vena psichedelica su un terreno già saturo di buone vibrazioni.

La loro musica si ispira a quel mondo appartenuto ai mitici 13th Floor Elevators, leggendaria formazione di Austin dei sessanta guidata allora da quel “pazzoide" di Roky Erickson, un personaggio molto stravagante. Trip psichedelici tra i più allucinanti mai sentiti prima, con livelli percettivi molto acidi, portarono presto alla soglia della follia il loro leader, rimasto in silenzio per molti anni tra ricoveri in cliniche psichiatriche e affidamenti sociali, prima di essere recuperato nei tardi anni ottanta grazie alle attenzioni di una etichetta francese (La New Rose) che gli consentì di pubblicare alcuni album anche pregevoli.

Roky Erickson è stato non solo il più geniale interprete di musica psichedelica suonata in quelle terre aride e periferiche, ma riconosciuto in seguito anche come il nome più rappresentativo.

Basti pensare al loro hit più incredibile (“You're Gonna Miss You”) che fu il brano apripista del loro album più celebre “The Psychedelic Sound of”(UA 1966), - che da solo vale il possesso dell' album -, per rendersi conto della portata storica che produce quel suono, considerato a tutt'oggi come una pietra miliare nel campo della psichedelia texana dei sixties.

Vi sono state altre bands similari, tra Austin e Dallas, (tipo Cold Sun o Golden Dawn per esempio) ma i 13th Floor Elevators vengono considerati i più importanti di tutti.


I Black Angels hanno seguito questa pista, fiutando quell'antica traccia proveniente dal glorioso passato e giunta sin qui con piccole variazioni in corso d'opera, ma con tante buone e robuste vibrazioni attraverso una discografia che rappresenta il perfetto racconto in musica di un percorso personale molto esaltante.

Formatasi nel 2004, (il nome è ispirato ai Velvet Underground) pubblicano il loro primo lavoro l'anno successivo. Si tratta di un EP senza titolo che già delinea i segni basilari di quel suono ipnotico, sperimentale, che avrà col tempo una maggiore fisionomia, con contaminazioni che supereranno persino l'area ispiratrice per inoltrarsi in quel territorio immenso, saturo di riverberi psichedelici che resta la California, considerata a ragione un po' la terra promessa da coloro che aspirano alla neo psichedelia, sempre attuale in quelle terre di confine, rimescolando il tutto sino al raggiungimento di quel suono personale che oggi è considerata l'emblema stessa della musica psichedelica contemporanea.

Wilderness Of Mirror”, l'ultimo lavoro pubblicato dai Black Angels, sfornato una decina di giorni fa dalla Partisan, continua a inseguire quel suono allucinante, vibrante, arricchendo le trame di nuovi suoni ipnotici, seducenti, che hanno reso celebre il loro nome nel mondo. Brani che toccano le corde del cuore e della mente attraverso una varietà di suoni prodotti in un periodo peraltro molto difficile diviso tra pandemia, guerra e devastazioni ambientali, il cui respiro si percepisce in ogni nota dell'album.

Dal brano omonimo (anche qui l'ispirazione ai Velvet è palese sin dal titolo) sino al folk psichedelico di “The River”, i Black Angels da Austin (Texas) ritornano, per la gioia di chi ama questo genere di musica, a raccontarci la loro visione del mondo attraverso le lenti colorate di una psichedelia duttile e creativa ma sopratutto moderna.

LUIGI CIAVARELLA





Commenti

Post popolari in questo blog

"BARBARA" DI PREVERT, OVVERO L'AMORE AI TEMPI DELLA GUERRA.

PERDUTO AMOR ... OMAGGIO AL CANTAUTORE ADAMO.

"DURANTE TUTTO IL VIAGGIO LA NOSTALGIA NON SI E’ SEPARATA DA ME” , poesia di NAZIM HIKMET