LA VOCE CALDA DEL "NOSTRO" PETER
NARDELLA
Akron è una cittadina dello stato dell’Ohio, quarta per importanza
dopo la capitale Columbus, Cleveland e Cincinnati. La città americana in cui
nasce Peter Nardella è considerata generalmente
la patria mondiale della gomma ( qui ha sede la Good Year ), mentre per
il popolo del rock rimane la città dei Devo,
formidabile gruppo new wave dei settanta
famoso soprattutto in Europa. Peter Nardella nella città che lambisce il lago Erie vi nacque nel 1926 e ci visse per tutta la
vita. Figlio di emigranti sammarchesi, i suoi genitori vi approdarono agli
inizi degli anni Venti richiamati da alcuni parenti residenti in zona ( in effetti la comunità italiana di Akron è tuttora molto
numerosa ) e dalla prospettiva di trovare una occupazione e un benessere negati
in patria. La famiglia Nardella ( il padre ebbe un impiego nelle ferrovie, la madre casalinga ) oltre a Peter avrà altri cinque
figli, Gabriel, recentemente scomparso, e quattro sorelle, tutti
residenti ad Akron. Egli si avvicina alla musica durante le
feste scolastiche della North High
School di Akron, nel 1944, ma il vero debutto musicale avviene nel
dopoguerra in seguito all’incontro con Phil
Palumbo, famoso musicista jazz di Akron, già noto negli ambienti musicali
del posto e leader del gruppo The Paps. Peter entra nel gruppo contribuendo, con la sua voce calda e
ammaliante, a dare un indirizzo musicale preciso al suono della band,
un mix di jazz e tradizione eseguito con sufficiente personalità. Oltre ad essere la voce principale del gruppo egli suona anche il basso.Phil Palumbo, anch’egli di origine
italiana, è considerato, all'epoca dei fatti, una vera star del jazz. Suona il sax e dirige con
autorità la sua band ; un combo formato da musicisti professionisti di chiara
origine italiana. Infatti oltre a lui ( saxophone ) e Peter Nardella (
voce e chitarra basso ) vi suonano Eddie Paolucci ( tromba ), Vincent Didato ( piano ) e Mickey
Eritano ( percussioni ). Gli show di Phil Palumbo & I Pals ottengono un buon successo in zona, sufficiente a spingerli in un secondo tempo anche fuori
i confini dell’Ohio sino a raggiungere le redditizie platee di Las Vegas. Nella
città dello spettacolo il gruppo ottiene i migliori risultati, sopratutto
merito della meravigliosa voce di Peter Nardella, associata, per timbrica e stile,
molto a quelle di Frank Sinatra e Dean Martin, notoriamente anch’essi di
origine italiana. Ma il gruppo in quegli anni frenetici si esibisce ovunque, nonostante l'esplosione del rock n roll, che nella metà dei cinquanta sorprende tutti, quindi anche la loro musica, senza per questo subire particolari ripercussioni.
Peter Nardella ha amato molto l’Italia, ( ma la visiterà una sola volta ) e soprattutto i cantanti italiani, Domenico Modugno in
primis. Nell’album eponimo egli interpreta tre brani
provenienti dal repertorio della canzone italiana, peraltro eseguiti con molto
pathos, Al di là, Sorrento e More. L’album
è registrato negli studi Phillip di Memphis e pubblicato in USA dalla Pap
Records. Oltre ai brani citati vi è, tra gli altri, una sorprendente versione
di Cottonfields proveniente direttamente
dal repertorio country americano, resa popolare nei sessanta rispettivamente da Beach Boys e Creedence Clearwater Revival. Da citare anche una Collection attribuita a Palumbo & Co in digitale dove Peter
interpreta memorabili brani jazz misti a brani pop : Leslie Leaps In dal repertorio jazz di Lester Young, all’epoca
(1939) eseguita con i contributi di Count Basie al piano ; It’s My Life dall’escursione sanremese di Shirley Bassey ( La vita ), superba interpretazione e,
infine, Country Roads, molto meno
stucchevole rispetto alla versione resa da John Denver. Ma sicuramente il
lavoro in digitale che meglio rende giustizia delle qualità interpretative/artistiche
di Peter Nardella, quel In Memory Of
Peter Nardella che la famiglia ha reso disponibile all’indomani della morte del
cantante, resta in poco meno di mezz'ora di durata la sintesi di un racconto
straordinario, la sua meravigliosa storia d’artista, da More a Al di là, da Feelings ad After Loving, passando per The
Shadows Of Your Smile a He Ain’t
Heavy, brani che hanno reso immortale una delle voci più belle d’America.
Peter Nardella, che non si è mai
sposato, ma che ha una avuto una figlia, muore per malattia incurabile ad Akron
nel 2001. Phil Palumbo invece scompare un anno prima, all’età di 74 anni. Se ne
vanno quasi contemporaneamente i due protagonisti di tante belle avventure
musicali vissute sui palcoscenici di Akron e d’America. Naturalmente anche dopo la scomparsa di Peter gli sono stati tributati molti riconoscimenti, compresa la città di San Marco in Lamis.
Nonostante tutto, una patina di oblio copre il suo nome a
tutt’oggi. Voglio sperare che questo poco rispettoso tributo alla grandezza del personaggio, figlio legittimo di questa terra del sud, gli renda perlomeno giustizia e onore, soprattutto gli vada
riconosciuto un targa perenne alla memoria, se non dalle istituzioni almeno da
quella strana razza di sammarchesi che ama la musica.
fonte : Times in Lamis Maggio 2010
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