LA NEW WAVE SAMMARCHESE
di Luigi Ciavarella
Accanto allo zoccolo duro che governa la valle ( cito i poli estremi Festa Farina e Folk e Ciro Iannacone ) sono nati nel frattempo una miriade di gruppi e artisti che, con sorprendente attualità, hanno saputo esprimere una forte caratterizzazione alla nuova canzone d'autore e ai canoni del pop rock locale, vuoi per una loro ricerca personale o solo semplicemente per il gusto di suonare insieme, avendo avuto l'opportunità nel frattempo di attingere notizie alla fonte della musica rock grazie agli strumenti proto didattici che fornisce il web.
La loro emancipazione per esempio, in tal senso, rispetto ai loro coetanei-predecessori degli anni 60/70 è fuori discussione proprio in virtù di questi nuovi confini di conoscenza. Un paragone invece con gli anni antecedenti è assolutamente improponibile. Un'altra peculiarità formidabile è l'assoluta condivisione di idee che alimenta il flusso musicale dei vari gruppi, un interscambio naturale di musicisti che potrebbe essere la base in cui può nascere un progetto significativo di gruppo aperto, determinato a sviluppare una musica di qualità dagli effetti imprevedibili.
Premesso questo, aggiungo di non essere in grado di fare una cronistoria di tutti i gruppi che si sono succeduti in questi lunghi anni, ma tuttavia mi preme ricordarne alcuni, se non altro per gli effetti devastanti (positivi) che hanno procurato alla mia sensibilità di cronista nel corso delle loro performance.
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I FABERI |
Partendo dai Virtuals di cui sono stato testimone di un concerto tributo ai Nomadi in anni lontani, sino ai ragazzi del No War di quest'estate (2011) , il campo minato del rock pop, entro questi limiti, ha vissuto una stagione esaltante per i diversi contenuti della proposta musicale espressi ( infatti vi sono tutti i generi dal blues al metal, ecc.. ) e per i risultati ottenuti.
Oggi vi sono molti gruppi che stanno alla base della rinascita musicale del pop locale,molti musicisti di qualità ne fanno parte, ma è impossibile ricordarli tutti in questo contesto in modo esauriente. Penso che il gruppo dei Faberi, interamente devoto alla musica di FabrizioDe Andrè o i Nameless, di cui ho uno splendido recente ricordo, o accanto alla temeraria esibizione del gruppo della " Giannoniana " in occasione della presentazione del loro cd di brani tradizionali, rappresentino i limiti entro cui si muovono i prodromi della giovane scena pop rock locale.
Può essere questo l'unico dato credibile in cui poter spendere la cifra di una scommessa per un futuro prossimo nella valle (e altrove). E non solo di tipo musicale.
Fonte : Times in Lamis, San Marco in Lamis dicembre 2011
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