ALCUNI ALBUM ROCK DEL 2020 DA CONSIGLIARE.

Alcuni album rock che hanno segnato il 2020. 

Alcuni di questi nomi (Witchwood e Calibro 35) ne avevo già parlato qualche tempo fa (Music'Arte_ www.sanmarcoinlamis.eu) descrivendo non soltanto la loro musica ma anche la scena underground che li aveva generati. Si tratta di una scena musicale in movimento diventata nel frattempo inarrestabile, che ha prodotto altre novità (La stanza delle Maschere, per esempio) con suoni nuovi che, pur facendo riferimento anche loro al passato, qui vengono travolti con originalità e maestria e riproposti con una tale energia compositiva da lasciarci esterrefatti.

Riguardo i Witchwood, il Bosco Stregato, voglio ricordare che essi hanno al loro attivo già un paio di album (i notevoli “Litanie From The Wood” e “Handful of Stars”) prima di pubblicare questo superbo lavoro dal titolo “Before The Winter” che possiede autentici momenti hard blues di chiara matrice seventies, dotato com'è di suoni possenti come di ballate dalla linea melodica accattivante (vedere il video sotto). Da citare la potente voce di Ricky Dal Pane e le taglienti chitarre di Antonino Stella nonché il flauto traverso di Samuele Tesori, molto pertinente al suono della band. Non da meno la sezione ritmica formata da Luca Celotti al basso e Andrea Palli alla batteria. Una band tra le migliori a livello europeo.

Introdotto da una immagine di copertina adeguata ai temi trattati, l'album di debutto de La Stanza Delle Maschere di Domenico Lotito, leader della formazione, raccoglie a piene mani l'eredità di quell'universo sonoro proveniente dal sottobosco cinematografico dei settanta quando le colonne sonore dei film tipo “Milano Calibro 9” (qui celebrato con una dedica a Fernando Di Leo, Luis Bacalov e Gastone Moschin) o gli horror di Lucio Fulci avevano una forte ascendenza sull'immaginario dello spettatore (ma anche un Pupi Avati d'annata, vedi per esempio la traccia de “La casa delle finestre che ridono”), dove il tutto viene idealizzato attraverso un muro di suono compatto e aggressivo (merito anche degli effetti prodotti da Roby Tav alle tastiere) su cui vengono declamati versi dai toni apocalittici. Ai lavori vi partecipa anche Paul Chain, figura centrale, in passato, del death metal italico più truce. Un album insomma dall'impatto deciso, originale, che non ci lascia indifferenti.

Rimanendo nell'ambito cinematografico ma con un suono decisamente più funky e articolato (di genere poliziesco, spy story, etc.) segnaliamo l'ultimo album della formazione Calibro 35 dal titolo “Momentum”, uscito ad inizio anno, anch'esso rivolto al mondo delle colonne sonore. Un album che manda a maturazione un suono peculiare costruito intorno alle trame cinematografiche che questa volta si concede anche un paio di brani cantati, che rendono più appetibile l'intero lavoro.

Fuori dai confini nostrani mi piace segnalare un album degli inglesi Idles, (Ultra Mono) di Bristol, dotato di una furia post punk di tipo nichilista, militante, conflittuale, evidente sin dal primo brano (la violentissima “War”). La band si fa valere per le prese di posizioni estreme contro tutto e tutti, espresse con devastante forza narrativa attraverso l'impiego di chitarre abrasive e voci urlanti. Un mix di pura energia che non trova sponde, se non nel passato remoto del punk più estremo, nella odierna scena rock contemporanea.

Quattro album a mio avviso da avere assolutamente.


LUIGI CIAVARELLA




 







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