CANTANTI E CANTAUTORI A SAN MARCO IN LAMIS.
Prima
parte di un viaggio all’interno delle voci più belle della canzone del nostro
paese.
La lista dei cantanti (cantautori,
interpreti e affini principalmente pop) che si sono succeduti in paese da sessantanni in qua è abbastanza nutrita. Si tratta solitamente di nomi che hanno
saputo, con impegno, passione e talento, ben interpretare una
vocalità eterogenea, spesso con sentimento altre volte con spirito combattivo
ma sempre nel solco di una continuità generazionale che ha sempre privilegiato il bel canto. Un percorso formativo a volte costruito anche sui
contenuti testuali, che, talvolta espressi anche con originalità, ha portato in
qualche caso la canzone (quella popolar tradizionale e cantautorale per
esempio) anche al di là del guado del semplice intrattenimento, che invece è
stato l’obiettivo di molti di loro.
Non si tratta di fare un censimento tout court, oltremodo impossibile, ma, considerato l'alto numero dei personaggi che in qualche modo sono riusciti a far parlare
di sé, abbiamo deciso di indicare soltanto
quei nomi ritenuti più significativi.
Abbiamo avuto cantanti puri,
specialmente nei cinquanta e sessanta (con code anche negli anni successivi per
continuità col passato) come pure cantanti più inclini al rock emersi nei
settanta, per lo più espressione di formazioni musicali, oppure cantautori di
stampo classico, attualmente sulla scena, che sono partiti nel periodo a
cavallo di secolo proponendo una loro idea musicale, con qualche eccezione
anche nei settanta, dove alcuni hanno persino lasciato traccia del loro impegno su dischetti analogici.
Gli anni ottanta invece hanno
rappresentato un periodo ricco di novità soltanto se si guarda alla scoperta delle
voci femminili, che finalmente irrompono sulla scena ottenendo una visibilità
di merito pari a quella maschile se non di più per il carattere spigliato con
cui si propongono. Sono anch’esse espressione di band musicali (penso alle
ragazze che hanno contribuito ai canti popolari di Festa Farina e Folk - Arcangela La Porta, Rachele Bonfitto e
Manuela Di Summa - ; e alle varie interpreti che si sono succedute nel gruppo i Fly di Paolo Pinto – Elvira Massaro, Angela Gentile, Marianna Aucello) e
la loro partecipazione ha sicuramente mutato i rapporti all’interno dei gruppi
determinando nuove scelte stilistiche. Il numero delle donne poi si sarebbe
allargato ulteriormente a partire dai primi anni di questo secolo in maniera considerevole
portando in dote una ventata di freschezza che è servita per cambiare gli
orizzonti della proposta musicale.
Attualmente il paese sta
vivendo un periodo di stabilizzazione con alcune promesse che si stanno
concretizzando nei circuiti importanti della canzone contemporanea, che vede
coinvolte due nomi (Lucia Ruggieri e
Michela Parisi del duo Mikyami) con ottime opportunità di
ottenere risultati.
2. I NOMI STORICI.
Comincerei da Michele Fulgaro, classe 1940, cantante
melodico dai toni romantici, ancora sulla cresta dell’onda nonostante gli anni
(l’ultima apparizione alla recentissima manifestazione presso il Centro anziani
in occasione dei festeggiamenti della loro associazione), protagonista assoluto
di una stagione musicale irripetibile, quella dei cinquanta/sessanta. Simile a
Michele è stato Beppe Monte, di sei
anni più giovane, anch’egli cantante dai modi semplici e coinvolgenti capace di
catturare quelle atmosfere romantiche che i pezzi d’attualità gli fornivano a
suo tempo. Beppe è scomparso nel 2008. Un altro nome importante in questo senso
è stato Bonifacio Tancredi, alias
Little Rock, scomparso agli inizi del 2010. Bonifacio possedeva un carattere
dirompente e una voce in grado di spaziare in ogni direzione musicale. Dello
stesso periodo vi è pure Tonino Rispoli,
(1931 - 2007) interprete genuino e confidenziale che ha saputo dare voce ai
buoni sentimenti attraverso una interpretazione che prendeva spunti dalla
canzone francese di cui era devoto. Ha lasciato tracce sonore del suo talento.
Allo stesso modo l’iconico Maestro Tackis, nome d’arte di Luigi Soccio, indimenticabile
personaggio dal carattere ironico, comico e beffardo. Lo possedeva l’arte
dell’avanspettacolo di cui aveva una padronanza sconfinata. Il suo era un intrattenimento dotato di una sua dignitosa
originalità, unica nel panorama dello spettacolo in paese. Luigi è scomparso
nel 2009. Anch’egli ci ha lasciato un dischetto dai contenuti molto esilaranti.
Abbiamo avuto anche alcune voci
importanti cresciute fuori dalle nostra valle. Storie di emigrazione, tratto
distintivo della storia del nostro paese. Penso a Peter Nardella, (nella foto) figlio di nostri emigranti ma nativo ad Akron (USA)
il quale riuscì ad imporsi in un ambiente musicale per niente facile, con una
voce ricca di pathos, intonata sui tanti stili che hanno caratterizzato la sua
vita artistica. Scomparso nel 2002, era molto legato alle sue origini
sammarchese. Anche Michele Rendina,
emigrato in Australia, tuttora in attività, è riuscito a farsi valere
sopratutto nella comunità italiana di quel lontano paese, con canzoni di taglio
nostalgico molto gradite ai suoi compaesani. Ha prodotto un paio di dischetti
analogici tra cui l’arcinota “L’amore a primavera”. Da citare anche la Cursio Showband, una formazione
capitanata da Tony Cursio, costituita su base familiare, impegnata nel mondo
dello spettacolo,
Un posto di grande rilievo lo occupa
però il giovane cantante e musicista Pino
Soccio. nativo di Peterborough (Inghilterra) dove risiede ma figlio di
genitori sammarchesi. Oltre a cantare Pino suona le tastiere ed è fondatore di
una cover band dedita alla musica dei Pink Floyd (Echoes of Floyd) tra le migliori al mondo per questo genere di
suoni.
Luigi
Ciavarella
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