CHIESA E PEDOFILIA: L'OPINIONE DI RATZINGER E LA RISPOSTA DI MANCUSO.


VITO MANCUSO
«Ho appena letto (perché invitato a farlo da un giornalista del Washington Post su cui usciranno le mie dichiarazioni) il testo di Benedetto XVI sulla pedofilia, disponibile sul sito del Corriere della Sera.
Ne ho ricavato un'impressione negativa. Si tratta di un testo ideologico, direi politico, che utilizza lo scandalo della pedofilia come arma contro il fronte teologico progressista. Ratzinger in esso afferma che la colpa della pedofilia tra il clero cattolico risale alla teologia postconciliare divenuta maggioritaria a partire dal '68. Il che se fosse vero dovrebbe significare che prima del '68 la pedofilia nella Chiesa era assente.
Egli associa inoltre pedofilia e secolarizzazione. Il che dovrebbe comportare che nei paesi fortemente secolarizzati la pedofilia sia maggiore rispetto ai paesi rimasti più cristiani. Ma né la prima né la seconda conseguenza rappresentano tesi sostenibili. E se non lo sono, non lo è neppure la tesi principale che collega strettamente la pedofilia alla cultura postconciliare.
Sorprende poi profondamente il passaggio nel quale Ratzinger collega la tolleranza nei confronti del clero pedofilo alla teologia progressista, mentre è stato soprattutto il pontificato di Giovanni Paolo II a essere il campione di un'ampia e indiscriminata tolleranza verso i preti pedofili al fine di salvaguardare l'onorabilità della struttura ecclesiastica. Non si ricorda più Benedetto XVI di quanto egli stesso dichiarò pubblicamente la sporcizia presente nella Chiesa?
Insomma, un testo poco saggio, molto ideologico, e che non contribuirà alla lotta contro il terribile tumore maligno che sta portando la Chiesa cattolica a una morte progressiva ma di questo passo inevitabile». 

EMERITO PAPA JOSEPH RATZINGER


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