E' MORTO RENATO SELLANI
E' scomparso nella notte di venerdì scorso all'età di 88 anni il noto jazzista italiano Renato Sellani. Era nato a Senigallia nel 1926 ma aveva vissuto a Milano sin dalla fine degli anni cinquanta, ritenuta la capitale del jazz italiano. Ha suonato con i maggiori musicisti jazz italiani e internazionali.
Uno dei suoi ultimi lavori in studio di registrazione,
"Radio Days", è un album di duetti con Enrico Rava uscito l'anno
scorso. Il suo ultimo concerto lo scorso 13 ottobre al Piccolo di Milano in
occasione della pubblicazione dell'album Glad There Is you. Quando si dice che
Renato Sellani e il suo pianoforte hanno attraversato tutta la storia del jazz
italiano, non si rischia dunque di inciampare nel solito modo di dire. Dopo una
lunga carriera iniziata alla fine degli anni Cinquanta a Milano, dove l'aveva chiamato
l'amico e chitarrista Franco Cerri, il maestro Sellani è morto nella notte di
venerdì a 88 anni.
Sellani è stato uno dei musicisti più importanti e memoria
storica del jazz italiano, e ha suonato con alcuni dei più grandi artisti
internazionali, da Billie Holiday a Chet Baker, a Lee Konitz a Mina.
Compositore di musiche di scena, negli anni Settanta ha lavorato proprio al
Piccolo Teatro scrivendo le musiche di "Aspettando Godot" di
Samuel Beckett, per la regia di Walter Pagliaro e "Il signor Puntila
e il suo servo Matti" di Bertolt Brecht per lo Stabile di Torino. Tino
Buazzelli lo volle al suo fianco per molti suoi spettacoli.

"Era una di quelle persone con cui si stava bene, con cui ho condiviso
tanti anni e tanta amicizia, un uomo dalla vitalità trascinante", ha
dichiarato ieri il suo amico e coetaneo Franco Cerri, con cui Sellani strinse
un forte sodalizio artistico. Avevano suonato l'ultima volta insieme in Toscana
l'11 agosto e quando il 14 ottobre Sellani si è esibito in concerto al Piccolo
Teatro di Milano, il chitarrista non ha potuto esserci: "Purtroppo quel
giorno non stavo bene e non sono potuto andare a sentirlo. Questo sarà sempre
un mio grande rammarico e dispiacere".
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