PREMIATA LA
TRIBUTE BAND SAMMARCHESE I FABERI

In dieci anni di attività si sono
avvicendati in seno al gruppo vari musicisti ed interpreti, ma la loro musica,
sempre rispettosa della natura anarcoide di Faber, a tratti persino ossequiosa per il gusto retrospettivo che
inevitabilmente il nome rimanda, altre volte teatrale e autoreferenziale, ha in
definitiva sempre conservato quel rispetto dovuto al grande protagonisti della
storia della musica italiana. Una musica forgiata attraverso concerti spettacolari
e performance di grande respiro per l’audacia con cui si è voluto confrontare
con un tipo di musica tra l’altro inusuale nel panorama della musica d’autore
italiana e per i gradi di cultura che l’hanno caratterizzata, soprattutto da
quando Fabrizio De André ha rivolto
alla nascente world music tutte le sue energie, a partire da Creuza
de Ma ( 1984 ) sino all’ultimo episodio grandioso ( Anime
Salve ) prima di sopraggiungere
la morte, inaspettata e crudele poiché privò il mondo della canzone d’autore
italiana del suo maggiore interprete, colto nel momento della massima maturità artistica.
I Faberi hanno saputo cogliere tutti gli aspetti musicali del
cantautore genovese, con una verve stilistica a dir poco prodigiosa, in
perfetto equilibrio tra il Fabrizio degli esordi, quelli che meglio la memoria
collettiva ha saputo conservare e i tempi della maturità, non trascurando
affatto l’intermezzo spirituale e letterario non ultimo anche l’episodio meno
rilevante per certa critica ( Storia di un impiegato e di una bomba)
in cui Fabrizio traccia senza mezzi termini i mali italiani e le connivenze
mascherate del potere con la complicità musicale di Nicola Piovani. Quindi dalle spensierate prime canzoni anti
militariste, gli affari di cuore e di costume, la fotografia intima e spietata
del cantautore genovese rivive attraverso l’esperienza del gruppo di San Marco in Lamis, in un rapporto che
rappresenta la perfezione d’ equilibrio per il gusto con cui il gruppo riesce a
focalizzare le tante sfaccettature del cantautore genovese riconducendo in un
unico disegno tutta la sua storia.
Sono grandi musicisti con alcuni
dei quali ho avuto anche esperienza diretta ( Giuseppe
Tancredi, Pietro Giuliani e Felice Nardella, rispettivamente
tastiere e chitarre ) mentre con altri, ( Giampiero
Monaco e Giuseppe Petruccelli,
basso e batteria ) fatto eccezione per il cantante Nicola Fini, per motivi diversi, non ho avuto finora la fortuna di
un incontro ravvicinato. Voglio ricordare anche il primo cantante del gruppo Liberatore De Palma, con cui ho
presenziato ad uno splendido concerto celebrato a Monte Sant’Angelo e una altrettanto brava violinista di cui mi
sfugge il nome e di cui non trovo traccia nei crediti del gruppo.
Auguri ragazzi.
LUIGI CIAVARELLA
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