LED ZEPPELIN: 50 ANNI DI UNA LEGGENDA ROCK



l 12 agosto 1968 la prima session della band in una sala prove londinese: nel giro di pochi mesi divennero il più importante gruppo in circolazione

Il prologo. Jimmy Page, esasperato dalle vicende degli Yardbirds, voleva una nuova band autogestita e indipendente sotto tutti i punti di vista. Durante l'ultimo tour un collaboratore di Grant, Richard Cole, aveva incontrato Keith Moon e John Entwistle degli Who, che gli avevano rivelato il loro disappunto nei confronti di Roger Daltrey e Pete Townshend. Volevano mettere in piedi una band insieme a Steve Winwood e Jimmy Page. Ma soprattutto parlarono del nome che avrebbero dato alla band: "La chiameremo Lead Zeppelin (Zeppelin di piombo, ndr) perché non avrà nessun successo". Cole raccontò tutto a Page quando rientrò in albergo.

L'incontro. Per obblighi contrattuali, Page e Grant misero in piedi una nuova band chiamata New Yardbirds. La prima session era in programma il 12 agosto 1968 in una sala prove di Gerrard Street, a Londra. Page aveva convocato il bassista John Paul Jones, un nome conosciuto nel giro londinese che aveva lavorato con Donovan e con i Rolling Stones; il cantante Robert Plant, un diciannovenne proveniente da un sobborgo di Birmingham che militava negli Hobbstweedle; e il batterista John Bonham, per tutti Bonzo, che militava nello stesso gruppo di Plant.

La magia. "Tutti e quattro i musicisti - racconta Stephen Davis nel celebre libro Il martello degli dei - hanno sin da allora usato lo stesso aggettivo per descrivere la loro prima volta insieme: "magica". Al momento di decidere cosa suonare, Page disse: "Conoscete Train kept a-rollin?". Partiti. Plant, anni dopo, rivelò di non essere mai stato così eccitato in vita sua. Il vecchio classico di Tiny Bradshaw era stato trasformato in qualcosa che non esisteva. A Gerrad Street era nato "un fulmine, un lampo", come rivelò Jimmy Page.


Il boom.Il debutto ufficiale dei Led Zeppelin (Page non aveva mai dimenticato l'idea di Moon e Entwistle, ma il nome cambiò in Led eliminando la a di Lead per evitare che gli americani lo pronunciassero leed, cioè lid) è datato 25 ottobre 1968: li ospitò l'Università del Surrey. Il 12 gennaio 1969 uscì il loro primo album Led Zeppelin: fu registrato in 30 ore, a dimostrazione della febbrile urgenza del gruppo di regalare nuove regole al blues. Costò 1782 sterline. A ottobre dello stesso pubblicarono anche il secondo album, Led Zeppelin II: in dieci mesi erano diventati un fenomeno rock di dimensioni planetarie con una scia impressionante di successi: Good times bad times, Dazed and confused, Communication breakdown, Whole lotta love, Moby Dick, Heartbreaker. In un attimo l'esoterismo di Page e la passione per il mago Aleister Crowley, gli eccessi di Bonham, il rock orgastico e sfrenato, le sfilate di groupie alla fine dei concerti, il suono pesante e minaccioso divennero argomento di dibattito e, al tempo stesso, parte di una leggenda. Erano una band perfetta e lo sarebbero rimasti fino alla tragica morte di Bonham, il 25 settembre 1980.

Nessuna reunion. Al contrario di molti colleghi, i Led Zeppelin non hanno mai ceduto alla tentazione di lucrosi ritorni. Uniche eccezioni: il Live Aid 1985 e il concerto tributo per il grande discografico Ahmet Ertegun il 10 dicembre del 2007. In quell'occasione, a fronte dei 20mila posti disponibili alla O2 Arena di Londra arrivarono 1 milione di richieste, con tanto di server in tilt e biglietti poi assegnati per sorteggio. Negli ultimi anni, i tre Led Zep hanno rifiutato offerte fino a 500 milioni di dollari per un tour di reunion, oltre a combattere in tribunale per le accuse di plagio per il loro capolavoro Stairway to heaven. Si concedono al massimo di partecipare come spettatori a eventi organizzati in loro onore, come successe al Kennedy Center davanti al presidente Obama. Poco tempo fa, Plant ha stroncato le voci di un ritorno (si era parlato di Glastonbury 2019) con una battuta feroce: "Certo, ci riuniremo in una friggitoria di Camden Town". Non ne vuole sapere di tornare al passato. Bastano i dischi e la memoria. Tanto l'odore di zolfo non andrà mai via.
ANDREA SILENZI 
(La Repubblica, 13-08-2018)






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