
Antonio
Bartoccetti, incide nel 1969 il suo vinile più famoso,”Tardo
pede in magiam versus”, ma lo tiene nel cassetto,
come da leggenda, sino al 2001 quando la Black Widow,
etichetta italiana specializzata nel recupero di vecchi feticci e
nuove voci di profeti nostrani dediti all’hard esoterico, ne
ristampa una doppia versione, vinile e digitale, per il piacere di
quella frangia di ascoltatori che amano questo genere di suoni. I
suoni appunto. L’album citato, a nome Jacula, (dal nome di
una eroina di fumetti di fine anni sessanta molto popolare in
Italia), è dominato dal suono ossessivo di un armonium cupo e
tedioso che, insieme alla voce di Doris Norton, al secolo
Fiamma Dello Spirito, puntellano di suggestioni funerei
l’intero percorso, spaziando tra citazioni esoteriche che puzzano
di zolfo, satanismo e cimiteri inquietanti al punto da classificare
il lavoro come uno dei rari casi più espliciti di musica estrema.
Bertoccetti sarà il primo in Italia a indirizzare la propria
musica verso suoni e canoni di natura esoterica che attinge la
propria ragione dal mondo dell’occulto e dalla magia nera.

Ovviamente
non otterrà alcun successo, salvo in quei pochi ambienti
malsani e sepolcrali dediti al culto della morte e dell’angoscia, coadiuvato dal tastierista Charles Tiring, ma
produrrà altri lavori sotto altre sigle cavalcando sempre le stesse
tematiche come Antonius Rex, Zora, (anche quest'ultimo
preso in prestito dal mondo dei fumetti erotico–vampiresco), che
saranno, con poche varianti, insieme agli Invisible Force e
Dietro Noi Il Deserto, le nuove creature del nostro
Bartoccetti che avrà cura nel tempo di tenere sempre al
centro del suo universo sonoro i temi angoscianti della morte e del
sopranaturale.
Fuori
dall’Italia questi argomenti hanno trovato un terreno più fertile
anzi partono da lì, dall’Inghilterra, gli stimoli fondativi, che
son serviti a coltivare un genere che ha avuto i suoi momenti di
gloria con un buon numero di seguaci che, avendo come base di
partenza l'hard rock, hanno saputo manifestare tutti i loro propositi
di morte e desolazione, distruzione e paranoia, angoscia e malessere,
sino a dare un senso compiuto alla loro musica che resta
prevalentemente hard rock perfettamente inserita nel filone del
genere, dominante agli inizi dei settanta.
I
Black Sabbath, come è facile intuire, sono stati i primi a
focalizzare il tema del rapporto tra musica rock e tematiche dark.
Non a caso il loro primo album datato 1970 ha una copertina che
sembra suscitare non poche inquietudini in questo senso. Poi
l’ascolto del brano più significativo dell'album
l'omonimo Black sabbath, con quello scroscio di pioggia e i
rumori prodotti dai tuoni sullo sfondo, non nasconde più dubbi circa
le intenzioni del gruppo sul genere di musica che
intendono suonare. Come si sa avranno molto successo e il ritorno in
sala d’incisione, che ha prodotto un doppio album (13)
a distanza di oltre quarantanni dal debutto la dice lunga sulla
vita di questa musica.
Altri
gruppi rock che possono vantare una simile attitudine, seppure di
minor successo, sono i Black Widow, anch’essi interessati a
sviluppare tematiche dark. Il loro primo album,
Sacrifice, pubblicato il 1970, resta il loro testamento
più significativo. Gli Agnes Strange possiedono anche loro
una copertina sepolcrale in bella vista ma appartengono invece al
genere hard rock più incline al boogie. Seppure pubblicato in tarda
data (1974) il loro primo album Theme For A Dream resta
un esempio di buon rock underground; i Necromandus che sin
dal titolo evocano aspetti truculenti ma con un impatto sonoro che
non va al di là di un convenzionale hard rock un po’ troppo
simile ai Sabbath (non a caso il loro disco d’esordio, Orexis
of Death del 1973 è prodotto da Tony Iommi) ; Bram
Stoker, il cui nome è preso in prestito dal noto autore di
Dracula, sono titolari di un unico album datato 1972, Heavy
Rock Spectacular, il cui suono è dominato dall’hammond,
cupo e introverso, recentemente ristampato in vinile/cd dalla nostra
Black Widow Records, ed erroneamente infilato nel genere
Progressivo proprio in virtù di quel suono dominato dall'organo che
da un senso d’angoscia all’intero lavoro; i Lucifer Was
invece sono norvegesi e il loro unico feticcio, Underground &
Beyond del 1972, rimanda ai Black Sabbath
e ai Jethro Tull per l’uso discreto del flauto presente tra
i solchi della loro musica, che ricorda pure gli Atomic Rooster,
altro gruppo con attitudini truculenti che ha avuto importanti
sviluppi nel corso del decennio.

Infatti
gli Atomic Rooster, rispetto ai nomi finora citati, sono stati
un gruppo importante nell’evoluzione della musica hard dei
seventies. Il gruppo avrà vita travagliata. Nasce alla fine
dei sessanta grazie all’estro di Vincent Crane personaggio
stravagante che insieme a Carl Palmer (che diventerà in
seguito notissimo con Emerson e Lake) forma i galletti
atomici sulla scia della musica dei Black Sabbath, satanica e
aperta ai rituali riconducibile a questi temi malsani Dopo il primo
disco nel 1970 pubblicano l'anno dopo quello che io ritengo un vero
capolavoro del genere, Death Walks Behind You,
angosciante e dominato dalle tastiere di Crane che da un
timbro molto spettrale all’intero lavoro, ben coadiuvato dalla
chitarra di Du Cann, formidabile nel sostenere un sound che
presto, purtroppo, prenderà una brutta deriva a causa dei continui
litigi in seno al gruppo.
Altri
gruppi ancora minori tra i minori (per esempio gli americani
Witchcraft Coven dediti al satanismo) potrebbero allungare la
lista dei detentori delle verità assolute in seno alla musica
esoterica e di culto a cui dare fiato ma, per ragioni comprensibili,
citati i maggiori, il buon senso ci impone di fermarla qui augurando
a quelli più propensi all’ascolto di questo tipo di musica
“ultraterrena” di dedicarci un pensiero tenendo conto che
in genere questo tipo di musica, testi a parte, non va oltre un tipo
di hard rock con qualche variazione in corsa.
LUIGI
CIAVARELLA
* L'articolo è stato pubblicato in origine il 31 ottobre 2013 sul sito www.sanmarcoinlamis.eu/Music'/Arte
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