FRANK ZAPPA, TUTTO GENIO E SREGOLATEZZA.
![]() |
FRANK ZAPPA (1940 - 1993) |
A distanza di 25 anni dalla
sua scomparsa, la musica di Frank Zappa
resta sempre un territorio riservato a pochi. Se si considera la straripante
vitalità del musicista in vita trasformata in un immenso catalogo discografico
di cui è davvero difficile intravederne la fine (senza considerare la quantità
di materiale ancora inedito!) allora possiamo dire quanto sia difficile raccontare,
per chi non conosce la sua musica o la conosce poco, nello spazio di poche pagine,
la sua vita di musicista, i suoi lavori principali e le implicazioni biografiche ad esse collegate.
Per forze di cose si impone una sintesi.
Per forze di cose si impone una sintesi.
Frank
Zappa è stato tutto genio e sregolatezza, ha prodotto immensi
capolavori ma anche incredibili tonfi, esperimenti musicali che spesso non lo
hanno portato in nessuna parte. Ha creato ogni genere di musica. Dal pop
(famosi i suoi siparietti doo wop e le vocine da cabaret che fanno da cornice
ai suoi montaggi sonori) al rock in senso stretto, al jazz di frontiera sino
alle grandi opere classiche e sinfoniche, il musicista di Baltimora (ma
cresciuto artisticamente in California) ha riversato tanta energia sommergendo il
mondo di dischi dai contenuti più disparati al punto da rendere impossibile, per chiunque, seguire un percorso filologico. La discografia di Frank Zappa è una
delle più complicate della storia della musica rock. (Infatti non ci
entreremo).
Lui che aveva iniziato con
la produzione di filmetti di scarso interesse si trovò ben presto a
sperimentare ogni tipo di suono senza avere alcun legame con la contemporanea scena
musicale. Anzi sin dalle prime uscite (si pensi a <Freak Out!> nel 1966, già doppio album!) fu subito evidente che
le sue pungenti parodie avrebbero fatto emergere un personaggio dal carattere
fuori dal comune, paradossale, polemico, autarchico, con l’obiettivo dichiarato di
destabilizzare il sistema. Il caso del terzo album poi, <We’re Only In it For The Money> - pubblicato dalla Verve nel
1968 - , che prende di mira sin dalla immagine di copertina il <Sgt. Pepper’s> dei Beatles, - diventa un
caso emblematico. In realtà lo scopo è quello di prendere in giro l’intera
scena californiana del periodo. Anzi tutto il sistema che ruota intorno alle
regole dello show business. Una dichiarazione di non allineamento senza precedenti.
Con il primo album nascono
anche le Mothers of Invention, la
formazione che lo sosterrà per un certo periodo, che seguirà alla lettera le sue partiture musicali. Nella sostanza è una band di prim’ordine formata da ottimi
musicisti della zona. Con il secondo album <Absolutely Free>, uscito a pochi mesi dal precedente, Frank
Zappa mette insieme tante idee frammentate
che diventano lo specchio di una mente vulcanica. Vi è di tutto: canzoncine da Juke
box, (le cosiddette stupid songs)
paradossali intermezzi non sense ma
anche grande abilità chitarristica e alcune citazioni colte che fanno
riferimento all’amato Stravinskij. Insomma si delinea a partire da qui il volto del musicista che il mondo imparerà presto a conoscere.
Di origine siciliana, Frank
Zappa non ha mantenuto alcun legame particolare con la terra dei suoi genitori.
Soltanto nel 1982 effettuò un concerto a Palermo che si rivelò un disastro dal
punto di vista organizzativo. Un documento della RAI, trasmesso nel 2012, ne
mostra i limiti. Alla fine un concerto che lui aveva così fortemente voluto
finì male a causa della scarsa preparazione organizzativa e da una serie di
fattori esterni (era quello il mese e l’anno in cui l’Italia vinse la coppa del
mondo), che incisero sulla tenuta dell’atteso evento.
Oggi la sua musica è suonata
in tutto il mondo da orchestrine e formazioni musicali di ogni tipologia tanto negli angoli più
sperduti del pianeta quando nelle hall dei teatri più prestigiosi. Dai luoghi consacrati alla musica classica alle piazzette più improbabili della terra la musica di Frank Zappa trova la sua ragione di vita. A qualsiasi
latitudine la sua musica, che sia rock, jazz o classica, vive di un respiro
universale che accumuna tutti in una sola voce.
Dal primordiale vagito di Freak Out del ‘66 a Yellow Shark del 1993, l’ultimo atto,
quando la sua malattia, incalzando, lo debilitava, il Maestro non ha mai
cessato di guardare alla sua musica con puntiglio e serietà. Yellow Shark,
frutto di una collaborazione con l’Orchestra Modern Ensemble di Francoforte, chiude il sipario su una delle
personalità più geniali e controverse che la storia della musica contemporanea
abbia mai avuto.
Luigi
Ciavarella
![]() |
FRANK ZAPPA E LE MOTHERS OF INVENTION |
Commenti
Posta un commento