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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

UNA NUOVA LIRICA DI TONINO VILLANI PER AUGURARE A TUTTI UN SERENO NATALE DI PACE.

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  E' un poesia che racchiude nei suoi versi, composti quasi in forma di filastrocca (direi musicale), la semplicità dello spirito della Natività, del Santo Natale che è alle porte.     Un Natale che evoca il calore della famiglia, la Vigilia, il cibo tradizionale, lo stare insieme, il focolaio, che sono tutti elementi che Tonino Villani si rallegra nel menzionarli ancora una volta con quella schiettezza che gli è propria e che vuole trasmetterla ai suoi lettori.   Ma nel finale laddove il poeta dice: Ma da che l'òm'è nnate/scasa còme l'annemale,/e ancòra non funisce/che vvò réje case ncéle. sembra voglia sorprenderci ancora una volta con versi che svelano nel significato delle parole un valore universale poiché indicano una verità sacrosanta: che l'uomo è un migrante per natura, e a nessuno è consentito di impedire il suo desiderio di libertà.   sammarcopop.blogspot.com   AUGURA a tutti i propri lettori e alle loro famiglie un Buon Natale e un...

QUANDO IL PAESE ERA DOMINATO DAI MISTERI DELL'INSPIEGABILE.

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  Streghe, lupi mannari, riapparizioni di defunti nella San Marco del secolo scorso. Scoprii da adolescente il mondo del fantastico, come molti della mia generazione. Il riferimento temporale è quello dei primi anni sessanta quando argomenti riguardanti streghe, lupi mannari, strane processioni di defunti e misteriose riapparizioni, alimentavano il sottobosco di un narrazione corale, misteriosa e angosciante, - ma ricca di molto fascino - che prendeva forma sopratutto durante il periodo natalizio. Il sopranaturale e l'inspiegabile erano il collante che tenevano insieme un racconto che produceva in noi, oltre all'evidente inquietudine derivante dalla paura, sopratutto la percezione che tutto ciò che ci veniva detto fosse vero per davvero, che il fantastico avesse una sua sussistenza, una sua credibilità di fondo. E come se accanto al mondo reale ci fosse un altro mondo parallelo. Durante le lunghe, fredde e nevose serate d'inverno che precedevano il Natale i racconti...

JOSEPH TUSIANI E LA MUSICA.

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        Il rapporto che Joseph Tusiani ebbe con la musica cominciò prestissimo. A nove anni, come ce lo ricorda uno scatto sulla copertina dell'album foto-biografico a lui dedicato da Antonio Motta ( La "Padula ", il mondo poetico di Joseph Tusiani , QDS, 2004) egli era già in possesso di un mandolino ( che sua madre acquistò di seconda mano da un calzolaio ), che imparò a suonare grazie agli insegnamenti ricevuti da Michele Daniele (1910-1982) detto Michele lu Cecate , al quale dedicherà persino dei versi in "Bronx, America" ( Ce chiamava Michele lu Cecate/ quidde che m'ha 'mparate/ a ssunà lu mandulline/ quanne a mme me chiamavane Peppine/). Quel mandolino lo accompagnerà per tutta la vita come pure la passione per la musica sia classica che melodica tradizionale. Non solo, nei primi anni cinquanta egli comporrà persino alcune canzoni, oggi custodite negli archivi di Antonio Motta, - studioso di Joseph Tusiani, - tra cui almeno una, Il tuo sorris...