ANTONIO DEL VECCHIO TRA STORIA, RICERCA E LETTERATURA.
Ma Tonino, così come confidenzialmente veniva chiamato, non
è stato soltanto un giornalista (ricordiamo anche le tante altre collaborazioni
avute con vari altri giornali sia cartacei che Web) ma, fatto più rilevante,
egli è stato anche e sopratutto uno scrittore appassionato di storia e di cultura
del territorio da tutti apprezzato, operando nei limiti di un perimetro che
comprendeva le cittadine di San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Rignano
Garganico, pubblicando in questo ambito, nel corso del tempo, una serie di
volumi di vario interesse culturale sia per conto della CRSEC della Regione
Puglia, di cui fu responsabile del Distretto FG/27, che del Circolo Culturale
"Giulio Ricci" di Rignano Garganico.
Un terreno di ricerca molto ampio ed eterogeneo su cui
egli ha saputo indagare con professionalità e passione scegliendo sempre gli
argomenti da trattare con molta cura e lungimiranza conferendo spazio e dignità
ad ogni aspetto formativo di questa parte del Gargano, in genere poco esplorata,
attraverso una ricerca e una divulgazione molto fruibili ma scrupolose che
hanno senz'altro arricchito e valorizzato la conoscenza del territorio. Libri che
hanno spesso avuto anche un adeguato corredo fotografico sia quando si è
trattato di scatti d'epoca che complementari al testo fornendo così una più
completa aderenza al percorso narrativo. Si pensi in tal senso ai volumi
dedicati al tema della emigrazione così ricchi di immagini e documenti come per
esempio l'eccellente Così ho lasciato la
mia terra, che ha avuto ben due edizioni, curate entrambe da Antonio Del
Vecchio e Sergio D'Amaro; seguendo la traccia con Italy Italien Italie Italia,
e un terzo tomo più circoscritto alla sola Rignano Garganico, (Dal paese al mondo), prodotto insieme al
figlio Angelo. Si tratta di tre testi fondamentali per capire la complessità
del fenomeno migratorio che ha interessato la nostra terra a partire dal dopoguerra.
Il catalogo comprende anche alcuni volumi di natura
letteraria rivolti allo studio della lingua dialettale: i vocabolari Piccolo vocabolario sangiovannese di
Michele Rinaldi, In dialetto si dice
di Paolo Gentile e la raccolta poetica di Giovanni Scarale, A mosse a mosse zinnanà Degni di
attenzione anche I pupari di Capitanata e
l'esperienza di San Giovanni Rotondo e I
portali di San Marco in Lamis.
Infine da citare il suo ultimo sussulto editoriale, uno
smilzo ma prezioso libretto dedicato alla potente famiglia Corigliano di
Rignano Garganico (La storia della
famiglia Corigliano", 2024)
che vuole essere un excursus nella storia della famiglia (di baroni e poi marchesi) più importante della Rignano di un tempo,
narrando sin nei particolari più reconditi il profilo biografico di ciascun
componente.
Accanto a questa intensa attività di ricercatore e
storico, Antonio del Vecchio ha trovato il tempo per dare alle stampe in età
adulta anche due opere letterarie molto intriganti. Si tratta di due romanzi pubblicati
tra il 2020 (Ritratto del giovane Ottavio)
e il 2023 (Rocco e Carmela), entrambi introdotti da Sergio
D'Amaro. Nel primo romanzo l'Autore svolge un lavoro di ricerca introspettiva sul
suo passato raccontando peraltro episodi anche molto gustosi, mentre nel
secondo volume, più interessante a mio avviso, intesse una trama di tipo dannunziano, come ci suggerisce
Sergio D'Amaro nella presentazione, introducendoci nella intimità di quei rapporti
umani storicamente intrattenuti tra le due comunità, quelle garganica e
abruzzese nel corso dei secoli, grazie alla transumanza sul cui tracciato
nascono e pulsano, tra tante peripezie, anche belle storie d'amore tra giovani pastori.
LUIGI CIAVARELLA
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