MARDI GRAS, L'ULTIMO ALBUM DEI CREEDENCE CLEARWATER REVIVAL
Uscito
nella primavera del 1972, Mardi Gras dei Creedence
Clearwater Revival, l'ultimo atto discografico di una delle band
più famose al mondo, si rivela subito un indegno finale di
partita per la pochezza delle idee contenute. Infatti l'album è apprezzabile soltanto in pochi episodi guarda caso
quelli firmati da John Fogerty (Sweet Hich-Hiker
e Someday Never Comes ) il resto, composto dal duo ritmico Stu
Cook e Dough Clifford (Tom Fogerty, il fratello
del leader, aveva abbandonato il gruppo alla vigilia) ha poco
spessore compositivo, una leggerezza disarmante che restituisce,
anche a distanza di anni, una l'immagine dei Creedence Creeedence
Revival poco edificante.
Io
l'ho scoperto in macchina ascoltando per caso alla radio Sail
Away con la voce di Stu Cook ed ebbi subito
l'impressione, nonostante fosse una canzone gradevole, che, in seno
al gruppo, era evidentemente avvenuta una mutazione in negativo. A
volte non sempre in musica giova la democrazia. D'altra parte il
fratello maggiore di John Fogerty,
che aveva sbattuto la porta pochi attimi prima per avere più spazio
e visibilità, non è che abbia brillato tanto con i suoi dischi da
solista. La concessione di John Fogerty, artefice del suono e del
successo della formazione sin dagli albori, non ha prodotto alcunché
di buono.
La band si sarebbe sciolta subito dopo.
La band si sarebbe sciolta subito dopo.
Così
uno dei miei principali gruppi rock finisce la sua corsa. D'ora
in avanti la Fantasy, la loro etichetta, (di proprietà di Saul
Zaentz - “Mr.Greed”- l'avido patron che John Fogerty gli farà
causa sino ad ottenere giustizia) avrebbe inondato il mondo intero di
vinile attraverso continua emissioni di ristampe, a cominciare dal
doppio Chronicle nel 1976, subito seguito dal volume due, e
quindi tutta l'era digitale.
Luigi Ciavarella
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