LUCIO DALLA, UNA VOCE FUORI DAL CORO.

Il Lucio Dalla che meglio ci appartiene è interamente racchiuso nei settanta. Non bisogna cercarlo negli ottanta quando salvo qualche estemporaneo guizzo (per esempio il brano Caruso ) men che mai nei sessanta nel periodo in cui l’eclettico cantante bolognese subisce una serie di insuccessi tali da indurlo seriamente a riflettere sul suo futuro artistico. In realtà egli era troppo avanti rispetto ai tempi musicali dominanti. D’altra parte le sue origini musicali erano colte. Aveva suonato il clarinetto in famosi ensemble jazz con musicisti come Bracardi, Catalano, etc. prima di approdare alla canzone, spinto in questa direzione da Gino Paoli. Con la RCA, l’etichetta che lo sosterrà nonostante le difficoltà, pubblicò una serie di singoli che, forse a parte Il Cielo , - che ebbe un discreto successo -, gli altri non riuscirono a colpire l’interesse dei giovani. Anche il primo album, oggi una rarità, dal titolo futurista 1999 , ebbe uguale sorte. Lo stesso dicasi del successivo Te...