150 ANNI DELL'UNITA' D'ITALIA : UN VIAGGIO A FENESTRELLE
«Uno dei più straordinari edifizi che possa aver mai immaginato un pittore di paesaggi fantastici: una sorta di gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie a scaglioni, un ammasso gigantesco e triste di costruzioni, che offriva non so che aspetto misto di sacro e di barbarico, come una necropoli guerresca o una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un'invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli. Una cosa strana, grande, bella davvero. Era la fortezza di Fenestrelle». ( Edmondo De Amicis , 1904 ) In questo luogo estremo vennero eliminati (perché di un campo di concentramento si trattò) un numero imprecisato di prigionieri meridionali, principalmente resti dell’esercito borbonico che non volle allinearsi alle nuove direttive unitarie. Vi morirono soldati, ufficiali, (anche papalini) preti, briganti e prigionieri politici. La loro morte fu senza onore, avvenuta lontana dalle loro terre del sud, senza gloria, in modo crudele. Morirono di stenti, ...