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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

UNA TARGA PER IL MAESTRO TONINO LOMBARDOZZI

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Antonio Lombardozzi ( 1927 - 2007 ) è stato un pioniere della storia musicale del paese, contribuendo non poco a disegnare uno sviluppo possibile dell’arte musicale in un momento storico ancora provato dagli effetti nefasti della guerra e dalle incertezze del dopo. Rispetto ad altri, per esempio,Tonino, come affettuosamente lo chiamavano tutti, aveva radici musicali colte avendo da subito compreso l’importanza della musica jazz, introdotta dagli alleati, che lui prese in prestito per arricchire il repertorio della canzone napoletana a lui familiare. Due stili musicali apparentemente distanti tra loro che Lombardozzi provò a contaminare creando di fatto un genere ibrido che funzionò alla perfezione. Suonava la fisarmonica di cui era maestro e formò diverse generazioni di giovani sammarchesi all’arte di suonare lo strumento attraverso un insegnamento regolare, serio e rivolto sempre ad educare i giovani verso la passione della musica e all’amore per la propria terra d’origine.    

IO, KURT COBAIN E I NIRVANA.

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Oggi Kurt Cobain avrebbe compiuto 50 anni. Gli anni ottanta stavano volgendo al termine allorquando, casualmente, ascoltai per la prima volta i  Nirvana  di  Kurt Cobain . Eravamo alla fine di un decennio che era stato molto fecondo in termini di movimenti e produzione rock di qualità. In quel istante la musica  grunge  era già una realtà, seppure circoscritta ai dintorni di Seattle (Stato di Washington), dove si era sviluppata, con ottime chance di influenzare la scena rock americana.  Bleach , il loro primo disco, uscito nel 1989 per la piccola ma intraprendente etichetta locale  Sub Pop , realizzato in economia, a noi sembrò tuttalpiù  una copia ben fatta di  Sabbath Bloody Sabbath . Sbagliando evidentemente distratti da altri suoni poiché era un periodo molto ricco di opportunità d'ascolto. Indubbiamente c'era dell'altro. Di sicuro vi erano i prodromi impercettibili di una nuova alchimia sonora che stava prendendo forma, un segno di rottura col recente passato ch

ALVIN LEE : LA LEGGENDA DEL CHITARRISTA PIU’ VELOCE DEL MONDO.

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La musica dei Ten Years After aveva un unico feticcio che la distingueva dagli altri : la mitica Gibson Es-335 Signature di Alvin Lee , l’emblema stessa della loro musica, con il logo di Woodstock in bella vista sulla cassa dello strumento, accanto agli altri adesivi che sembravano medaglie al valore, punti conquistati nelle arene tumultuose di mezzo mondo dove avevano suonato, quando la musica veniva blandita e incardinata in quel processo di sintesi tra musica e bisogni di libertà. D’altra parte Alvin Lee suonò a Woodstock  anche per comunicare al mondo la fine del suo rapporto col blues dei padri, chiudendo definitivamente la sua partita con passato, il suo candore e la sua innocenza iconoclaste, per aprirne un'altra più diretta con il Rock n Roll, tutto sommato, alla luce dei risultati, molto più vicino al suo spirito di guerriero indomito. Lo scenario alla fine degli anni sessanta in Inghilterra è in trasformazione con momenti di ricerca spasmodica dei nuovi equilibri n

IL GIORNO DOPO SANREMO 2017

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Premetto che non ho visto Sanremo, d’altra parte sono decenni che non lo faccio. Non è né per snob ne per protestare contro chissà cosa. Niente di tutto ciò, semplicemente perché i programmi di spettacolo, intrattenimento musicale leggero, etc.. non sono di mio gradimento. Mi annoierebbero. Tuttavia ho idea sul come funzionino certe cose. Mi riferisco in generale ai programmi in cui viene stabilito un vincitore. Se per i programmi minori l’interesse è trascurabile e a volte persino simpatico per quando riguarda invece il festival di Sanremo , che è un programma popolare perlomeno alla pari di una gara di football internazionale, le cose vanno un po’ diversamente. In quel campo si scatenano le dispute più accese, le accuse più feroci, nascono le dotte competenze musicali, sportive, etc. insomma si sentono tutti legittimati a fornire la loro opinione a costo di farci anche figure colossali. Se si vuole intervenire nell’ universo effimero della canzonetta festivaliera di ieri e de

PEPPINO COCO CANTA JOSEPH TUSIANI.

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Vi sono relazioni e persino affinità tra la poesia e la musica. Da sempre questo rapporto si è consumato, forgiato e definito sul filo di un confronto sulla distanza tra parola e musica, producendo nel tempo autentici capolavori. Tanto  quando la poesia si è misurata con la musica ( si pensi all’effimero ma calzante mondo della musica rock d’impronta soprattutto cantautorale ) quando, viceversa, il musicista ha “rubato” alla parola la sua anima gentile e ne ha sovvertito la funzione inventandosi nuove mediazioni. Un rapporto, quello tra poesia e musica, che ha sempre goduto, nonostante i conflitti inevitabili, una sua peculiare vitalità. Il caso di Peppino Coco  ( nella foto ) entra nel novero di questo status ed è perlomeno emblematico poiché evidenzia significativamente la natura fluttuante di questo rapporto. Si tratta nel nostro caso di una sollecitazione scaturita dalla lettura di alcune poesie di Joseph Tusiani che egli traduce in canzoni adeguando il testo alle sue percez

IPOTESI DI NASCITA E SVILUPPO DELLA MUSICA POP A SAN MARCO IN LAMIS

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Le vicende musicali legate alla nascita dei gruppi pop a San Marco in Lamis ( pop come popolare nel senso largo del termine ) hanno avuto origine nel dopoguerra quando alcuni musicisti dilettanti del posto hanno provato a dare forma e sostanza alla genesi di piccole formazioni eterogenee allo scopo di suonare insieme canzoni napoletane, canti locali e anche un pizzico di musica americana, importata dagli alleati. Senza alcun impegno particolare se non quello di stare insieme e condividere ( e soddisfare ) comuni passioni. Prima c'erano state in paese soltanto bande musicali e qualche sporadico cantastorie che si dilettava a raccontare in musica fatti locali provenienti dalla tradizione popolare. Le bande municipali eseguivano anche pezzi d'opera durante le feste di paese. In questo ambito abbiamo avuto persino ottimi direttori d'orchestra che hanno saputo saldare col territorio un legame molto forte in termini di rapporti corrisposti. ( Si pensi soltanto alla costituen

DIECI ANNI SENZA SYD BARRETT

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Dieci anni fa scompariva Syd Barrett, il mitico fondatore dei Pink Floyd. Per l'occasione ripubblico, con qualche piccolissima variazione di forma, il pezzo che pubblicai il 23 maggio del 2010 con titolo diverso (I Pink Floyd e lo spirito di Syd Barrett nella Swinging London del 1967) nella rubrica Music'Arte del sito www.sanmarcoinlamis.eu.  L'anno 1967   è di norma   considerato per i destini della musica rock un anno di forte evoluzione musicale poiché avviene in quell'anno fatidico una impennata vorticosa e incontenibile dei picchi qualitativi del genere tale da provocare una svolta epocale nel fragile tessuto giovanile, in America come in Inghilterra, come dappertutto, meno in Italia che recepì il fenomeno musicale in termini   modaioli . In Inghilterra, ma più esattamente a Londra, centro di coagulo di tutte le manifestazioni e le tendenze artistiche e musicali del tempo, in termini musicali vengono portati a compimento i cardini inquietanti della nasce