NEL PRESEPIO LE NOSTRE RADICI
Allestito
presso il Circolo “M.Ceddia” uno dei presepi artistici più originali e
significativi del paese.
La particolarità di questo manufatto sta tutta nella armonia, direi alquanto suggestiva e carica di simboli, che unisce tradizione e
tratti paesaggistici del paese al punto da renderlo unico nel panorama dei tanti
presepi che vengono allestiti in questi giorni qui in paese.
Vi è molta storia di noi in questo insieme di casette costruite
artigianalmente, di cui, accanto alla capanna della natività e al paesaggio circostante tipico del presepio, costruito con preziose
miniature artigianali realizzati a mano, può capitare di scorgere la chiesa
delle Grazie col suo caratteristico campanile a punta e, poco distante, su una roccia attorniata di finti abeti, il sontuoso Santuario di San
Matteo, spolverato di neve, che guarda da secoli il paese a valle. Tra il filare delle case vi si scorge persino la piccola chiesetta dei santi Medici, confusa tra le abitazioni, riconoscibile
dalla semplicità delle sue forme.
Sono operatori del Centro gli autori di questo ingegnoso capolavoro che, insieme agli anziani del Circolo, hanno voluto questa
idea di presepio che possiede tutti gli argomenti per sottoporci a più di una
riflessione. Infatti i riferimenti alla storia del nostro paese ci spingono verso uno strano confronto tra angoli di mondo lontanissimi inducendoci finanche a qualche meditazione sulla via tra Betlemme, il luogo della natività, e il
nostro paese, impegnato da sempre a riaccendere il proprio passato per guardare
al futuro. Un passato antico che questi simboli sparsi sulla scena del presepio ne esaltano i significati direi in maniera esemplare.
Sono i ragazzi delle Cooperative
“Cantieri di Innovazione Sociale”e “Nuovi
Servizi” (Tonia, Loredana, Filomena
e Leonardo) i quali, con la collaborazione dell’ Associazione Auser (nella persona del suo presidente Emilia Nenna), - che ha sede all'interno della struttura -, e il personale del Centro anziani (Presidente Vincenzo Aucello), nonché il direttivo del Circolo “M. Ceddia”, hanno condiviso la realizzazione di questo progetto. Sono dunque loro i protagonisti di questo
allestimento dagli accostamenti fantasiosi che guardano si alla tradizione ma, al
contempo, anche alle nostre radici.
Le casette bianche dai tetti spioventi rappresentano i tanti "fuochi" esistenti
un tempo in paese i quali, come in una immaginaria lontana Betlemme, accendono
il ricordo delle tante botteghe artigianali che qui pulsavano d’ingegno; e i
pastori, proprio come la narrazione del presepio ci tramanda, che si
incamminano nei campi, tra pietre vere ed erba sintetica, per raggiungere la meta, sono gli stessi che
una volta pascolavano i loro greggi nei nostri boschi. Essi vi appaiono smarriti al richiamo
dell’annuncio dell’Angelo proprio come noi, in questi tempi difficili, al
cospetto delle sfide che ci attendono.
Ed ecco un altro scorcio storico inserito nel presepio. Alle
spalle della capanna vi appare un pezzo importante della nostra memoria
collettiva, “la Torretta”, con gli scalini d’accesso inclusi, che un tempo
proteggeva, sul ciglio del canale, una delle porte d’ingresso del paese,
al imbocco della Padula.
Sono ricordi che ci appartengono, che questo presepio
evoca, - con affascinate ricamo – una narrazione che qui si intreccia,
confrontandosi tra passato e presente, tra oriente ed occidente, dentro una
cornice di relazioni che unisce due realtà lontane.
Ed ecco infine il messaggio della natività che emerge e congiunge due
avvenimenti distanti ma vicinissimi
per i richiami alla speranza, soprattutto in questo imminente Natale del nostro
tempo dove la stupidità umana sembra aver preso ogni sopravvento.
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