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Visualizzazione dei post da maggio, 2019

LUCIO DALLA, UNA VOCE FUORI DAL CORO.

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Il Lucio Dalla che meglio ci appartiene è interamente racchiuso nei settanta. Non bisogna cercarlo negli ottanta quando salvo qualche estemporaneo guizzo (per esempio il brano Caruso ) men che mai nei sessanta nel periodo in cui l’eclettico cantante bolognese subisce una serie di insuccessi tali da indurlo a riflettere sul suo futuro artistico. In realtà egli era troppo avanti rispetto ai tempi musicali dominanti. D’altra parte le sue origini musicali erano colte. Aveva suonato il clarinetto in famosi ensemble jazz con musicisti come Bracardi, Catalano, etc. prima di approdare alla canzone, spinto in questa direzione da Gino Paoli. Con la RCA, l’etichetta che lo sosterrà sempre nonostante le difficoltà, pubblicò una serie di singoli che , forse a parte Il Cielo , - che ebbe un discreto successo -, gli altri non riuscirono a colpire l’interesse dei giovani. Anche il primo album, oggi una rarità, dal titolo futurista 1999 , ebbe uguale sorte. Lo stesso dicasi del successivo Terra

COSI’ COMINCIO’ IL MIO VIAGGIO NELLA MUSICA ROCK.

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Nella primavera del 1974 alla vigilia della mia partenza per il servizio militare, e a causa di ciò, chiusi la mia seppur breve esperienza col rock. La cartolina rosa e una generale sensazione di resa da parte del rock a vantaggio del mainstream mi convinsero a desistere dal proposito di continuare un rapporto che mi aveva entusiasmato e che adesso vedevo al tramonto. Vendetti così tutti i miei album, (un centinaio forse più) salvando soltanto una decina di titoli che avevano puntellato la mia vita di ricordi, e andai soldato credendo a torto che la mia esistenza d’ora in avanti non sarebbe più stata la stessa. Al ritorno a casa, l’anno dopo, preso dai nuovi impegni mi disinteressai completamente della musica rock. D’altra parte anche volendo le formazioni che mi avevano colpito in passato avevano cessato di produrre buona musica e quelle nuove mi sembravano sin troppo banali. Però verso la fine dei settanta accadde un fatto nuovo. Fu quando un giorno per caso ascoltai alla ra