"GIU' AL BOCCOLICCHIO" Poesia di CRISTANZIANO SERRICCHIO.





Giù al Boccolicchio le casupole hanno
embrici sconnessi e i sottani
in ombra giochi poveri di ragazzi
tra mura di cinta diroccate.

Dagli spalti sentinelle assolate
salutano a fischio
robuste lavandaie, gambe e braccia
nude nell’acqua, e strizzavano
panni e voglie sugli scogli.

Una, seduta innanzi alla porta,
allatta un bimbo che schiaccia
sul seno la manina. L’altra
sulla corda tesa fra gli anelli
sciorina ai bianchi muri il suo bucato.

A tutto volume canta il pescatore
dipanando fra i remi e sugheri
di plastica reti e pensieri
all’afa pesante del meriggio.

Cristanziano Serricchio

Questo testo proviene da <Arco Boccolicchio> forse il volume di poesia più importante di Cristanziano Serricchio. Di sicuro il più intimo e personale, poiché coglie lampi di vita vissuta in un angolo di paese molto suggestivo per il poeta garganico. Infatti di un luogo storico si tratta, un spigolo di paese tra i più popolari della città di Manfredonia, che guarda il mare e dove vi convive una umanità in prevalenza povera ma dignitosa, che prende dal mare tutto il necessario che serve per la propria sussistenza. Una funzione identitaria che assume le proporzioni di un mito, in cui il poeta si cala, osservando con affetto, da una posizione di privilegio, i rumori, le gesta e le tante voci che abitano o attraversano questo microcosmo variopinto, rivolgendogli parole a volte con sorprendente candore, altre volte con un velo di malinconia, spesso con ritrovata nostalgia. 



<Arco Boccolicchio> è stato pubblicato dalla Bastogi di Foggia nel giugno del 1982. Il luogo evocato dal poeta è un rione di Manfredonia molto caratteristico per le sue antiche forme medievali, ritenuto un pò il simbolo della cittadina garganica. 
<Stele Daunie> invece è stato pubblicato dalla prestigiosa collana i Testi dell'editore Lacaita di Manduria (Ta) - curata da Leonardo Mancino - nell'aprile del 1978, oltre a Stele Daunie (da ricordare che Cristanziano Serricchio è stato anche un valente storico e archeologo della terra dauna) si compone di stralci testuali provenienti dai volumi: <Nubilo et Sereno> del 1950 (con prefazione di Alfredo Petrucci), <L'estate deli ulivi> del 1973, <L'occhio di Noè>, <L'ora del tempo> e <Trittico Garganico>. Una esaudiente raccolta poetica che introduce alla conoscenza del poeta che ha avuto una produzione letteraria prevalentemente rivolta alla sua terra d'origine. Prefato da Oreste Macrì, (<Il pudore e il temperamento eroico si conformano ancora foscollanamente, alla semantica dei vinti, intensificandosi nello stesso freno della fatica verbale la partecipazione patetica al mondo daunio-troiano>), il volume rimane il suo testamento letterario più conosciuto. 
Nato a Monte Sant'Angelo nel 1922, ultimo di undici figli (il padre era un fabbro) Cristanziano Serricchio si è laureato in Lettere all'Università di Roma ed ha occupato la cattedra di preside dell'Istituto Magistrale <Roncalli> di Manfredonia. E' scomparso nel 2012 all'età di novant'anni. (LC)



CRISTANZIANO SERRICCHIO (1922 - 2012)


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