IL GIORNO DOPO SANREMO 2017

Premetto che non ho visto Sanremo, d’altra parte sono decenni che non lo faccio. Non è né per snob ne per protestare contro chissà cosa. Niente di tutto ciò, semplicemente perché i programmi di spettacolo, intrattenimento musicale leggero, etc.. non sono di mio gradimento. Mi annoierebbero.
Tuttavia ho idea sul come funzionino certe cose. Mi riferisco in generale ai programmi in cui viene stabilito un vincitore. Se per i programmi minori l’interesse è trascurabile e a volte persino simpatico per quando riguarda invece il festival di Sanremo, che è un programma popolare perlomeno alla pari di una gara di football internazionale, le cose vanno un po’ diversamente. In quel campo si scatenano le dispute più accese, le accuse più feroci, nascono le dotte competenze musicali, sportive, etc. insomma si sentono tutti legittimati a fornire la loro opinione a costo di farci anche figure colossali.
Se si vuole intervenire nell’ universo effimero della canzonetta festivaliera di ieri e degli ultimi almeno venti anni basterebbe guardarsi un video che Red Ronnie ha fatto girare l’anno scorso sul web. Nel quale ci spiegava quanta falsità c’è nel mondo della musica oggi, e quanto siano dipendenti dalle agenzie di spettacolo le carriere dei giovani cantanti, talentuosi o meno. Insomma tutto viene programmato sulla base dell’ investimento che si fa e dai risultati ottenuti. Si fornisce una la bella canzone e al termine si chiude il contratto. Poi si passa ad un altro col risultato che un giovane cantante diventa improvvisamente obsoleto. 
Sanremo è un laboratorio in questo senso. Chi decide chi dovrà vincere o perdere il festival quindi non sono i giurati “qualificati” (dovranno spiegare che significa qualificati). Onestamente come si fa a dare un giudizio su una canzone rispetto ad un altra ? La stessa avviene per esempio nel concorso di miss Italia, allo stesso modo come si fa a dire che questa è bella e quest’altra meno ?, è chiaro che, nella scelta, intervengono altri fattori. Non è un album o un film e nemmeno un libro in cui è possibile dare una valutazione al termine, qui si tratta di una canzone leggera che dev’essere premiata o bocciata. Ecco che intervengono le varie agenzie, le case discografiche, ecc..,. Sono loro che decretano il vincitore sulla base delle potenzialità che ciascuno ha da offrire per i loro guadagni. Poi magari l’anno prossimo, essendo un prodotto, viene scartato a favore di un altro. Quindi quest’anno, come gli altri precedenti, e come sarà l’anno prossimo, doveva vincere per forza un giovane bello, simpatico fotogenico e con una bella canzone al seguito, fornita dai migliori autori. Un prodotto appunto che rende. E così è stato.
Alla gente rimane il piacere di aver visto un ottimo programma di intrattenimento. Se è piaciuto allora va bene. Infatti quest’anno lo share è schizzato oltre il 50 per cento, altrimenti l’anno prossimo si cambia. Punto.
Non vi azzuffate sul nulla non ne vale la pena. Ogni giudizio che date sulla canzone risponde ai vostri gusti personali. Siete legittimati a farlo purché non mettiate in gioco l’organizzazione del festival. Perché è un gioco che porta molti milioni. Tanti.

Luigi Ciavarella 

Commenti

  1. Mi piace! Da parte mia sostengo che una manifestazione canora come quella di Sanremo vada presa di più sul serio a differenza dei vari talents che affollano la tv, dove non si premia un vero talento (il vincitore di Sanremo è musicista a 360 gradi) ma la bella faccia, magari tatuaggi, un look di tendenza e una grande casa discografica alle spalle che è destinato a consumarsi nel giro di un anno o due (vedi il caso della band Dear Jack). Ecco, io penso che sono i talents a decretare la fine della Musica, mentre Sanremo, che nel corso degli eventi si è dovuto anche piegare alle logiche dei talents, resta la manifestazione che per eccellenza rappresenta la sfera della musica leggera italiana

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    1. Cara Marisa l'importante è, quando ci si mette davanti alla tv a guardare Sanremo, sapere cosa vedrai e come funziona il gioco. Poi ciascuno del proprio tempo libero fa ciò che vuole. Io ho fatto altre scelte già da molto tempo. Un caro saluto. Luigi Ciavarella.

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