CINQUANTA ROSE SCARLATTE PER ELVIS PRESLEY
Nazario
Milanese rende omaggio al mito di Elvis Presley in una cappella cimiteriale
del paese.
Sta suscitando scalpore (ma anche una certa curiosità) la strana vicenda del "Memorial" che Nazario Milanese, noto fan di Elvis
Presley, ha deciso di allestire, dedicandolo al mito del rock 'n roll americano, in una cappella cimiteriale di San Marco in Lamis.
Un rituale che può sembrarci bizzarro, persino irrispettoso, sicuramente singolare, sopratutto se ciò avviene in un luogo decisamente insolito come la
cappella cimiteriale di Santa Chiara – la parte vecchia - che accoglie il
riposo di decine di defunti che nulla ha a che fare con la nostra tradizione.
Ma il Memorial (poiché di ciò si tratta), dedicato alla
figura leggendaria di Elvis Presley, non è per niente frutto di
un strano capriccio dell'autore, né un gesto di pura follia come potrebbe sembrare a chiunque vi entri, men che mai l'idea bizzarra di un irriducibile fan, bensì il risultato evidente di un atto d'amore autentico che Nazario Milanese ha voluto manifestare, con profonda
devozione e senso di gratitudine, nei confronti del cantante della sua vita,Elvis Presley.
E tutto questo attraverso un atto
scenografico/commemorativo che non ha eguali nella storia del nostro paese e
che colpisce subito l'attenzione del visitatore per l'evidente stravaganza se non altro nei confronti di un luogo sacro come può essere un cimitero di paese. Ma ciò che salta subito agli occhi è la certosina attenzione con cui è stato allestito l'altarino
centrale, occupato da due grandi vistosi bouquet di fiori
freschi posti in bella vista ai piedi dell'altare. Sono cinquanta rose scarlatte
tipo Dallas che dimostrano l'estrema cura dei particolari con cui Nazario
Milanese ha inteso rendere omaggio al suo mito. Sui fianchi dell'altarino poi vi si possono scorgere addirittura due
bandiere, una italiana e l'altra statunitense, che
insieme a un ritratto gigante dell'artista, peraltro molto bello e affascinante, - che occupa
l'intero frontale dell'altare, - concorrono a disegnare inequivocabilmente un quadro perfetto, una cornice ideale entro cui si colloca una surreale rappresentazione di sacralità laica.
Tutto questo in un perfetto ordine delle cose, evidente tanto nell'attenzione scenica attenta ad ogni particolare, quanto al senso di serenità e di quiete che
si respira tra le mura di questo silenzioso mausoleo, che colpiscono chiunque vi si introduca. Vi è qualcosa di speciale che impregna l'aria come un profumo insolito che seduce, qualcosa
d’impalpabile che si coglie, che attrae, che induce al rispetto, al silenzio, rendendo impermeabile il luogo a ogni criticità esterna.
E come se ciò non bastasse, vi è pure un loculo, posto
dietro l'altarino in alto, con cui si ricorda a chiare lettere la permanenza del mito su questa terra, con tanto di
fotografia e consueta bandierina a stelle e strisce di contorno. Come se Elvis
the pelvis fosse
davvero sepolto in quest’angolo sperduto della terra anziché nel giardino della sontuosa
dimora-museo di Graceland a Memphis.
Un angolo di cimitero che presto
potrebbe diventare luogo di pellegrinaggio laico o perlomeno terreno di
curiosità per molti appassionati di Elvis e non. E chissà se l'opera di Nazario
Milanese non
possa diventare uno stimolo in più per creare i presupposti di una rinascita artistica del paese. Dopo un periodo oscurantista tutto può accadere.
LUIGI CIAVARELLA
Fonte : www.sanmarcoinlamis.eu
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