Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2013

POESIA INEDITA DI LUIGI CIAVARELLA

CIO’ CHE RESTA DEL MIO MARTIRIO ( per il Cardinale Martini ) Ciò che resta del mio martirio è la luce che plana Obliqua dagli interstizi delle finestre Tra le persiane verdi  smeraldine E la polvere che copre la superficie degli armadi Sulla distanza del tempo che ci resta. A contemplare questi spazi del nostro tempo ballerino Non ci sono più lame affilate che ci costringono alla resa Tra i progetti di questo crimine annunciato. Ora che abbiamo esaurito ogni preghiera Messo a nudo le nostre incongruenze Ci resta questo grande testimone di fede che guarda tutti Allo stesso modo e con lo stesso sguardo indulgente dei perdenti. In qualche misura riesco a sopportare le incertezze Le stime della percezione, i suoi attimi fuggenti Di una infinità di dubbi che mi inseguono Mi annichilisce l'incertezza rendendomi insicuro, vulnerabile A questi occhi dolci che insopportabile il mio castigo. Semmai una luce avrà avuto pietà dei miei pensieri Al