LA MOSTRA FOTOGRAFICA DI MICHELE PETRUCCELLI AD ARTEFACENDO 


TI CERCHERO' NELLA LUCE, con sottotitolo "Sinuosità geometrica e l'armonia delle linee nascoste del corpo raccontato dalla luce", MICHELE PETRUCCELLI, ha esposto ieri le sue istantanee fotografiche presso la galleria d'arte allestita ad ARTEFACENDO, nella villetta comunale, luogo assunto, per questo genere di collezioni ma anche per altre forme di attività contigue all'arte e alla musica, a raccogliere il respiro culturale della città.

Lungi, premetto, da me la prospettiva di voler esprimere giudizi in merito alla consistenza dell'argomento, men che mai dare valutazioni alle capacità artistiche di Michele, competenze che non mi appartengono in alcun modo, (peraltro Michele è amico e collega di lunga data), però nonostante ciò una testimonianza seppure motivata dall'affetto si impone, vuoi perché la mostra fotografica è stata per me una nota piacevole, sorprendente e gratificante o per forza di cose perché in questa città, contrariamente alla inconsistenza politica e amministrativa di soggetti che hanno portato la città verso una catastrofe ambientale e finanziaria, riguardo la cultura, nelle forme più ampie di intervento, possiede la capacità e la forza, in contro tendenza, di interagire in termini di qualità, nel solco della storia culturale del luogo. E Michele Petruccelli entra in questo novero di personaggi che sta dando lustro al cammino della cultura sammarchese attraverso la fotografica, retaggio sino a pochi anni impensabile da elevare ad arte, ora invece in buona compagnia con Domenico Leggieri, Annalisa Nardella, Felice Nardella e molti altri compreso suo fratello Paolo che invece ha scelto un tipo di fotografia più improntata alla cronaca per mezzo del suo blog Notizie in Lamis, artisti tutti distintisi quest'anno nell'esposizione delle loro opere qui ad Artefacendo. Quasi un contraltare all'insipienza che ci gira attorno, se volete quasi un atto di resistenza in attesa di tempi migliori. 



Ritornando a Michele Petruccelli devo dire che la mostra mi ha rivelato un aspetto di lui che ignoravo ma che ho, con molta sorpresa, apprezzato tantissimo. Non ho la presunzione di conoscere il tema né tantomeno i nomi di fotografi importanti nella storia dell'arte fotografica, a parte il nome di Robert Mapplethorpe, ma solo per i suoi legami affettivi e storici avuti con Patti Smith quindi con la musica Rock. Lo "scandaloso artista", che operò presso il museo Metropolitan di New York, e che immortalò in alcuni scatti celebri nomi importanti del suo tempo tra cui anche la sua compagna con una bella foto che finì per illustrare il suo primo disco, Horses nel 1977.

Michele Petruccelli invece ci propone una galleria di scatti in bianco e nero, a tema monotematico di 
figure femminili fissate in una dimensione direi quasi onirica, volti colti nelle loro pose trattenute da una luce che coglie l'attimo, come ha ben introdotto
Matteo Coco durante la presentazione della mostra, laddove solo un talento sensibile come lui poteva riuscirci. Donne, verso la cui natura il mondo non sempre è stato generoso attraverso tragiche forme di violenza e mortificazione varie che in molte parti del globo esistono ancora oggi, con i segnali di una emancipazione che tarda ancora a realizzarsi. Qui non si sottolinea il suo aspetto materno o il ruolo che la donna conserva nella famiglia, ecc., Michele è più interessato ad evidenziare il lato più sensuale e fiero del suo corpo, la parte più nascosta, che non ha affatto nulla di avvilente o di strumentale anzi è proprio questa fondamentale suggestione che rende preziosa la figura femminile con l'armonia del corpo unito alla sua bellezza nelle tante forme con cui ella sembra chiedere oggi di esistere. E' una donna elegante, affascinante e moderna, padrona del suo corpo e della sua sessualità quindi padrona del suo tempo, dunque attrice ideale sulla scena del mondo, nel chiaroscuro ordine del suo mistero. Quasi un atto d'amore e di rispetto di Michele verso il loro universo, che noi ci associamo alla grande. 


LUIGI CIAVARELLA

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